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Caso Regeni, Salvini: “Aspetto nomi e cognomi dei colpevoli”

Così il ministro sulla decisione della procura di Roma di iscrivere nel registro degli indagati cinque ufficiali 007 egiziani

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“Aspetto i nomi e i cognomi dei colpevoli, tre anni mi sembrano sufficienti”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, rispondendo a chi gli ha chiesto un commento sull’iscrizione nel registro degli indagati di funzionari 007 egiziani nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa e la morte di Giulio Regeni.

“Sono tre anni che aspettiamo – ha aggiunto – io voglio mantenere buoni rapporti con l’Egitto e farò di tutto per avere buoni rapporti economici, culturali, commerciali e sociali con un paese amico, però da italiano aspetto nomi e cognomi”.

Oggi la procura di Roma, in merito al caso Regeni, ha reso noto di aver iscritto cinque persone nel registro degli indagati: si tratta di ufficiali appartenenti al dipartimento Sicurezza nazionale (servizi segreti civili) e all’ufficio dell’investigazione giudiziaria del Cairo (polizia investigativa).

Nei loro confronti il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il sostituto Sergio Colaiocco contestano il reato di concorso in sequestro di persona.

Dall’attività di indagine svolta nei mesi scorsi dal Ros e dallo Sco è emerso come abbiano avuto un ruolo nel sequestro del ricercatore italiano, trovato privo di vita il 3 febbraio del 2016, vertici e funzionari dei servizi segreti egiziani. In particolare il generale Sabir Tareq, i colonnelli Usham Helmy e Ather Kamal e il maggiore Magdi Sharif. Tra i profili emersi anche quello dell’agente Mhamoud Najem.

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