Sabato manifestazione. La Consulta cittadina non è tra le realtà promotrici ma chiede tutele per pedoni e ciclisti. Dal Comune modifiche al progetto
La ciclabile di via Guido Reni
Il tam tam è partito. Promettono di essere in tanti i ciclisti, ma più in generali gli appassionati di mobilità dolce, che sabato si riuniranno a via Guido Reni per dire sì alla ciclabile che passa per quella via. E’ un modo però soprattutto per difendere il Grab, il Grande anello delle bici, contro cui parte dalla cittadinanza e la destra romana si stanno rivoltando perché le piste ciclabili toglierebbero posti auto e restringerebbero le corsie.
Troppe auto in giro a Roma: 700 per mille abitanti
Sul suo profilo Fb, l’associazione Salvaicilisti scrive che “ a Roma i giovani sono la categoria che più di tutte soffre l’ipermotorizzazione. Mentre i loro coetanei europei raggiungono la scuola in bici, a piedi e con il trasporto pubblico, davanti ai nostri istituti si vengono ancora auto ammassate ovunque. In una sorta di gara per chi arriva più vicino al cancello. Oltre a creare un ambiente inquinato e pericoloso, questo caos mina l’autonomia, la socializzazione e lo sviluppo del senso civico dei nostri figli. Le strade scolastiche sono uno strumento eccellente per rompere questo circolo vizioso, restituendo alle nuove generazioni spazi, autonomia e sicurezza”. Dunque, l’appuntamento è per sabato alle 15 al ponte della Musica, per la manifestazione voluta da sette associazioni: Grab, Legambiente, Salvaiciclisti Roma, Fiab, Odissea Quotidiana, Movimento diritti dei pedoni.
La Consulta cittadina: le piste ciclabili per tutelare le utenze deboli
La Consulta cittadina sulla sicurezza stradale, mobilità dolce e sostenibilità non è tra le realtà promotrici della manifestazione di sabato, ma “ritiene importante che la trasformazione della mobilità capitolina dia maggiore rilievo alla sicurezza degli utenti vulnerabili della strada, attraverso la realizzazione di infrastrutture dedicate anche ai pedoni e ciclisti’, dice Mauro Tanfi, vicepresidente della Consulta. E ancora: “Roma deve continuare col processo di affrancamento dalle auto. Tanti romani quando vanno all’estero apprezzano il fatto che intere zone siano riconsegnate ai pedoni e ai ciclisti, ma poi una volta tornati a casa fanno difficoltà ad applicare questo concetto a Roma – sottolinea Tanfi – Ci sono abitudini consolidate che vanno cambiate, ma il processo per dare più spazio alle piste ciclabili e alle aree dedicate alla pedonalità è partito e non deve essere fermato. D’altronde sul Grab, oltre ad esser state fatte varie consultazioni territoriali, è dal 2016 che se ne parla”.
Le proteste per la ciclabile di Guido Reni
Le proteste dei cittadini un primo effetto però lo hanno avuto. L’assessore alla Mobilità Patanè ha detto che “nel 2022 abbiamo organizzato sette incontri sul territorio per illustrare il progetto del Grab. Quando serve un ulteriore momento di confronto o di lavoro partecipato, siamo pronti a farlo, come è avvenuto con le associazioni di via Panama, dove abbiamo individuato dieci soluzioni correttive. Lo stesso vale per via Guido Reni”, ha aggiunto Patanè, spiegando che dei 276 posti auto inizialmente previsti in rimozione, ne resteranno 123. Siamo sempre disponibili al dialogo ma le piste ciclabili vanno realizzate”. A Roma infatti su 8 mila chilometri di strade, ci sono poco più di 350 chilometri di ciclabili, e una parte non trascurabile passa nei parchi, dunque non facilmente utilizzabili per chi si deve spostare per lavoro.