Nell'estate 2024, mentre lavorava nei campi dell'agropontino, il bracciante indiano è morto per dissanguamento dopo che un macchinario agricolo gli aveva reciso il braccio
La famiglia di Satnam Singh durante l'incontro in Regione Lazio.
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha incontrato i familiari di Satnam Singh, il bracciante indiano morto nell’estate 2024 mentre lavorava nei campi dell’agropontino, in provincia di Latina, dopo aver perso un braccio. La visita in Italia dei genitori del bracciante, promossa dalla Cgil di Roma e Lazio, prevede incontri istituzionali, momenti di commemorazione e l’avvio di nuove iniziative in memoria del giovane lavoratore. La vicenda di Satnam Singh “è andata oltre il tema della sicurezza sul lavoro, oltre il caporalato, quello che è mancato è stato il senso di umanità, di civiltà, il rispetto di regole basi. La storia di Satnam resterà impressa nella memoria di tutto il Lazio perché non fu solo frutto di fatalità, ma fu il risultato di caduta dello stato di civiltà che ci ha portato a un inaccettabile livello di barbarie. Non ci si abitua mai a confrontarci con un dolore simile”, ha detto commosso il presidente Rocca durante la conferenza stampa nella sede della giunta regionale a Roma, accanto ai familiari del bracciante.
Rocca, inoltre, ha voluto citare il discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in cui definì la morte di Satnam Singh “un episodio estraneo alla civiltà. Questa storia merita di essere ricordata non soltanto nella memoria di una vita umana, ma anche per la sua drammaticità. Quello che è emerso, parlando coi genitori, è che non si muore per un braccio perso”, ha riferito il presidente Rocca. Per le condizioni in cui vivono i lavoratori del settore agroalimentare, “c’è la necessità di tenere alta la vigilanza. Poi questa storia racconta molto di più, non solo di sfruttamento, ma anche di barbarie e cinismo, di persone che dormono nelle stalle: quindi ci insegna che non dobbiamo voltarci dall’altra parte, ma dobbiamo tenere sempre la guardia alta per fare rispettare i valori base di una comunità – ha sottolineato -. È stata una lezione di grande dignità incontrare i genitori di questo bracciante, una famiglia unita forte nel ricordo del figlio, che non conosce la parola ‘risentimento e odio’, ma che ovviamente chiedono giustizia. È stato veramente un incontro molto toccante”, ha ribadito il governatore, che aveva accanto a sé i genitori di Satnam.
“È stato doloroso – ha aggiunto Rocca -, in maniera incredibile, ascoltare il racconto della mamma che fatica, a distanza di un anno, a spiegarsi come mai un ragazzo che ha perso un braccio non è più tornato a casa, mentre nel villaggio vicino c’è un altro ragazzo che ha persone entrambe le braccia ma è vivo. Il nostro impegno è fondamentale, costituirsi parte civile è solo un piccolo passo. Abbiamo stanziato molte risorse sulla formazione, stiamo assumendo 600 tecnici della protezione e della sicurezza. Ma dobbiamo andare oltre per fermare il fenomeno del caporalato”, ha spiegato Rocca, ringraziando la Cgil di Roma e del Lazio “per questa preziosa, per quanto dolorosa, occasione di incontro e riflessione”.
“Giustizia per mio figlio”, ha chiesto in lacrime la mamma di Satnam Singh, il giovane bracciante indiano morto per dissanguamento. Poche parole tra cui la richiesta di “donare gli oggetti di mio figlio in sua memoria”. Come ha spiegato poco dopo il presidente Rocca, si tratta degli effetti personali di Satnam che ancora non sono stati restituiti per ragioni processuali. “Ci faremo parte diligente, anche con la nostra avvocatura, perché vengano restituiti”, ha assicurato Rocca. Il papà del bracciante, invece, ha espresso il desiderio che venga realizzata una statua in memoria del figlio e di poter “stare in Italia per seguire il processo. Ho fiducia nella giustizia”. Una nuova udienza del processo di Satnam è prevista già per domani. “Ne parleremo con la Cgil che si è fatta carico delle spese di trasporto e alloggio in questi giorni. È un loro diritto (assistere al processo, ndr), sicuramente non ci tireremo indietro”, ha promesso Rocca.
All’evento hanno partecipato anche la sorella e il fratello di Satnam Singh, diversi rappresentanti delle istituzioni e dei sindacati, come il segretario della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola, esponenti della giunta e del Consiglio regionale. Il programma della visita in Italia prevede che domani i genitori, il fratello e la sorella di Satnam raggiungeranno Cisterna di Latina, la città dove Satnam e la compagna Soni abitavano. Durante la visita, verrà scoperta una targa commemorativa alla presenza dell’Amministrazione comunale. L’iniziativa si inserisce in un percorso di riconoscimento e giustizia per tutte le vittime del caporalato e del lavoro sfruttato, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sui diritti dei braccianti e la dignità del lavoro agricolo.