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Niente più taxi a Termini? Sono tutti in piazza Venezia – VIDEO

Agli stalli di piazza Madonna di Loreto i taxi non scarseggiano quasi mai. Con il Dl Asset in arrivo a Roma 1.500 nuove autorizzazioni per le auto bianche

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I tassisti romani preferiscono piazza Venezia agli aeroporti e alle stazioni. Alle immagini delle lunghe code di utenti in fila negli scali, in particolare a Termini, si contrappongono quelle che provengono dal centro della città. Agli stalli di piazza Madonna di Loreto le auto bianche non scarseggiano quasi mai. E attorno alla rotonda, che costeggia l’Altare della Patria, a qualsiasi ora è impossibile non trovare un taxi.

“Mi hanno portato qua con la corsa e quindi mi sono fermato. Quando mi portano a Termini mi fermo pure a Termini”, racconta un tassista. “C’è un posteggio qui e mi fermo qui. E comunque la benzina costa due euro al litro”, ribatte un altro, lasciando intendere che i rincari sfavoriscono gli spostamenti fuori corsa. “Se i clienti mi portano a Termini sto a Termini, se mi portano qua, al centro, resto qua”, aggiunge il collega. Qualcuno afferma pure: “Non mi cambia nulla rispetto a Termini, sto qui perché c’è uno stallo e mi sono fermato”. Intanto alla stazione Termini, e talvolta anche negli aeroporti, la situazione appare sempre più grave, soprattutto nei fine settimana.

Intanto al Senato la maggioranza ha posto la fiducia sul decreto Asset, che domani passa al vaglio della Camera. Nel documento sono incluse le norme a cui i Comuni dovranno far riferimento per aumentare e discipinare le licenze. Il decreto prevede un incremento fino al 20 per cento rispetto alle autorizzazioni esistenti. Inoltre apre a nuovi operatori con una procedura più celere, certa e semplificata, rispetto all’assetto normativo attuale.

A Roma, dove circolano 7.838 taxi, l’incremento si tradurrà in un massimo di 1.568 nuove autorizzazioni per le auto bianche. La normativa nazionale escluderà l’ipotesi di cumulabilità delle licenze definitive. Semplificazioni e accelerazioni sono previste per le procedure inerenti le licenze temporanee, che vanno da un minimo di 12 mesi prorogabili a un massimo di 24 mesi. Per l’acquisto dei taxi necessari all’esercizio delle nuove licenze è previsto il raddoppio dell’ecobonus, stesso beneficio sarà riconosciuto agli Ncc.

Sarà infine alleggerito, dal punto di vista burocratico, a livello nazionale, lo strumento della doppia guida per affrontare i picchi turistici e i grandi eventi. La misura, dopotutto, ha già registrato un flop nella Capitale dove avrebbe dovuto avere un impatto simile all’immissione di mille nuove licenze. La risposta, però, è stata molto bassa. Altro capitolo riguarda i Noleggi con conducente: a Roma al momento si contano 900 autorizzazioni e il servizio che offrono, come in altre città, è differente da quello dei taxi. Gli Ncc, infatti, possono caricare clienti partendo e rientrando dalle rimesse autorizzate sul territorio e non hanno stalli autorizzati in strada. Anche il loro numero però nella Capitale dovrebbe aumentare: secondo le ultime stime di Palazzo Senatorio, fatte a luglio scorso, servirebbero almeno altre mille autorizzazioni entro il Giubileo. Ultimo nodo da affrontare, tutto comunale, è quello che riguarda la revisione delle tariffe dei taxi: si attende l’avvio della discussione con sindacati, categorie e associazioni dei consumatori nel tavolo preposto allo scopo.

 

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