Dl Asset per i taxi, Bittarelli a Radiocolonna: ecco cosa si deve migliorare

Il presidente del 3570 fa il punto della situazione ed esprime alcuni dubbi

Sono settimane decisive per il dl Asset, ovvero la normativa che andrà a normare alcune disposizioni urgenti a tutela degli utenti in materia di attività economiche, finanziarie e investimenti strategici. Tanti i temi coinvolti, dal caro voli agli extraprofitti delle banche fino alle licenze dei taxi. Quindi anche il trasporto pubblico non di linea potrebbe cambiare fisionomia e questo cambiamento dovrebbe avvenire in tempi stretti, visto che il dl scade il 9 ottobre prossimo e dopo il via libera del Senato dovrà passare alla Camera per il via libera definitivo.

Alcuni emendamenti delle opposizioni al dl Asset potrebbero determinare il cambio di alcuni equilibri nella cornice del trasporto pubblico non di linea. Tra questi, l’emendamento che prevede il rilascio di una licenza aggiuntiva e temporanea, di 24 mesi, a chi già ne detiene una, il 20% dei proventi delle nuove licenze da destinare ai comuni e infine la geolocalizzazione. A fare il punto sul decreto e sulle parti da migliorare è Loreno Bittarelli, storico rappresentante del tassisti e presidente della cooperativa 3570, che a Radiocolonna esprime alcune preoccupazioni ma una tendenziale soddisfazione nei confronti del dl.

“Nei vari passaggi che ci sono stati il dl Asset è già stato migliorato molto per quanto riguarda il nostro settore, adesso confidiamo che venga sistemata la parte relativa alle licenze stagionali da assegnate ai già titolari di licenza – spiega Bittarelli a Radiocolonna – il rischio è che si torni com’era in passato, ovvero ad una speculazione simile a quella che avveniva 50 anni fa. All’epoca, le licenze erano nelle mani dei cosiddetti ‘industriali’, dove i grandi capitali sostanzialmente gestivano le licenze del mondo taxi. Un po’ come avviene oggi in America. Poi si è verificata quella che potremmo definire una vera e propria rivoluzione da parte dei tassisti, che sono diventati imprenditori di se stessi e hanno preso possesso della propria licenza. Se diamo a un tassista più licenze andremmo a demolire questo principio e questa importante battaglia”.

Per il presidente del 3570 ci sarebbe anche un problema di iniquità, quasi discriminatorio, visto che sulla stessa piazza opererebbero tassisti con una licenza sola e altri con più licenze.

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