Più di 150 mila i fedeli arrivati da tutto il mondo, oltre a una serie di capi di Stato e di Governo
Primo Regina Coeli di Leone XIV, migliaia di fedeli in piazza San Pietro a Roma.
Il sistema dell’accoglienza per l’insediamento di Papa Leone XIV ha retto bene. Sono stati più di 150 mila, ma altre fonti parlano di 200 mila, i fedeli arrivati a Roma per quella che una volta era definita di intronizzazione. I varchi sono stati aperti fin dalle 7 di mattina. Massiccia la presenza di statunitensi e di peruviani, perché se Prevost è nato negli USA, è stato a lungo missionario e vescovo in Perù. Anche il deflusso è stato regolare.
Regni la pace
Papa Leone XIV è cosciente del compito che lo attende, tantoché da dire: “Sono stato scelto senza merito”. Ma il centro del suo discorso è stata la pace: “Costruire un mondo nuovo in cui regni la pace”: è l’appello di Leone XIV, rivolto nell’omelia sul sagrato di San Pietro, tra gli applausi dei fedeli, durante la Messa di inizio pontificato. “Questa è la strada da fare insieme”, ha detto il papa, “tra di noi ma anche con le chiese cristiane sorelle, con coloro che percorrono altri cammini religiosi, con chi coltiva l’inquietudine della ricerca di Dio, con tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per costruire un mondo nuovo in cui regni la pace”.
Non strumentalizzare la religione
Tra i tanti che hanno salutato Leone XIV anche JD Vance, vicepresidente degli USA, che come gli altri leader mondiali ha scambiato qualche parola col Pontefice. Il nuovo Papa mette in guardia da possibili strumentalizzazioni della religione, tanto che Prevost ha affermato che “non si tratta mai di catturare gli altri con la sopraffazione, con la propaganda religiosa o con i mezzi del potere, ma si tratta sempre e solo di amare come ha fatto Gesù”, ha aggiunto nell’omelia.