Marcia per il centro della Capitale recitando preghiere e pregando per la pace
Preti contro il genocidio
La pace passa anche per le preghiera. Un centinaio tra sacerdoti e laico hanno organizzato una veglia oggi pomeriggio, 22 settembre, nella chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, per chiedere lo stop dei bombardamenti nella Striscia di Gaza. Ma in realtà alla rete dei ‘Preti contro il genocidio’ aderiscono in 1.400 in tutta Italia e non solo.
La guerra una sconfitta, sempre
“Davanti all’orrore del genocidio che sta colpendo Gaza e il popolo Palestinese, come pastori non possiamo tacere”, affermano i promotori, richiamando anche le parole di Papa Francesco (“La guerra e’ sempre una sconfitta, sempre”) e chiedendo quindi “il rispetto del diritto internazionale”. Si denuncia altresi’ “lo stato di apartheid in vigore da oltre 70 anni nei Territori Palestinesi Occupati”.
I preti rispondono alla guerra
Rito Maresca, sacerdote dell’Arcidiocesi di Sorrento e Castellammare di Stabia ha spiegato durante il lancio dell’iniziativa che l’obiettivo e’ quello di unire i gruppi religiosi che “non vogliono rimanere indifferenti ai massacri”. “Abbiamo deciso di difenderci; siamo 550 sacerdoti cattolici provenienti da 21 Paesi (220 dei quali italiani), di eta’ e sensibilita’ diverse. E’ una rete di sacerdoti che non nasce dal clericalismo, ma dal riaffermare la nostra risposta di sacerdoti alla guerra”, ha sottolineato.
Sacerdoti , vescovo e un cardinale tra i firmatari
Secondo gli organizzatori, tra i firmatari figurano il cardinale spagnolo e arcivescovo di Rabat, Cristobal Lopez Romero, nonche’ i prelati italiani Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi; Domenico Mogavero, arcivescovo emerito di Mazara del Vallo; i sacerdoti italiani Luigi Ciotti, Alex Zanotelli, Albino Bizzotto e Nandino Capovilla; e il superiore dei Saveriani, lo spagnolo Fernando Garcia Rodriguez.
Il tragitto dei ‘Preti contro il genocidio’
Nel pomeriggio dunque, una piccolo corteo di ‘preti contro il genocidio’ e di laici si è mosso da Sant’Andrea al Quirinale fino all’oratorio del Caravita, fermandosi in preghiera a piazza Barberini, San Lorenzo in Lucina, piazza di Pietra, piazza Capranica. Tanti cartelli: “Christ died in Gaza” (Cristo è morto a Gaza), “Una pace disarmata e disarmante”. Una piena adesione alla causa del popolo palestinese.