Tra i partecipanti, c'è chi indossa un fiocco nero appuntato sulla giacca o sulla maglietta, in segno di lutto, oppure la kefiah, simbolo della resistenza palestinese
Un momento della manifestazione davanti a Palazzo Montecitorio, a Roma, promossa dalla Cgil di Roma e del Lazio, contro l'invasione israeliana a Gaza.
Una grande bandiera palestinese a terra con sopra alcuni giovani stesi e avvolti in sudari bianchi, per simboleggiare la strage del popolo palestinese. Con questa dimostrazione è iniziata la manifestazione davanti a Palazzo Montecitorio, a Roma, promossa dalla Cgil di Roma e del Lazio, contro “l’invasione israeliana a Gaza e il genocidio del popolo palestinese”. Alla protesta hanno partecipato oltre 200 persone che si sono radunate alle 15:30 in piazza Capranica per poi dirigersi verso piazza di Montecitorio, in occasione dello sciopero regionale di quattro ore. Sono tanti anche gli striscioni delle associazioni aderenti, tra cui l’Anpi provinciale di Roma, Emergency, Medici per Gaza, oltre alle forze politiche del Partito democratico, del Movimento 5 stelle e Alleanza verdi e sinistra. Tra i partecipanti, c’è chi indossa un fiocco nero appuntato sulla giacca o sulla maglietta, in segno di lutto, come il segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola, oppure indossa intorno al collo la kefiah, simbolo della resistenza palestinese. Presente anche il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, che ha tenuto un breve intervento al microfono davanti alla piazza.
Tra i cartelloni esposti davanti all’obelisco di Montecitorio, spiccano gli slogan: “fermiamo l’invasione di Gaza”, “fermiamo il genocidio”. Altri cartelli, invece, portano le scritte “a Gaza la fame è un’arma, 500.000 persone in carestia”, oppure “stop accordi commerciali con Israele” e “Oltre 20.000 bambini uccisi, fermiamo il genocidio”. Non mancano anche gli striscioni che chiedono: “Presidente, l’Italia ripudia la guerra. Cos’è che non capisci di queste parole?”, si legge in un cartellone con una foto che ritrae il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In un altro cartellone, invece, un riferimento alla recente alla polemica avvenuta tra il comico Enzo Iacchetti e il presidente dell’associazione Amici d’Israele, Eyal Mizrahi, al programma televisivo “È sempre Cartabianca”: “Definisca bambini”, si legge sul cartello, la domanda rivolta da Mizrahi a Iacchetti. “Mio caro amico di Israele, ora ti definisco io: sei una gigantesca…”, si legge ancora e, a completare la frase, compare la foto di un sostanzioso escremento. “Sono figlio di un partigiano, oggi mi vergogno di essere italiano”, e “Auschwitz = Gaza. Today at that time Italy and Germany are accomplices”, un altro cartellone che mostra due foto distinte, di due bambini dell’età di circa 10 anni, entrambi gravemente malnutriti.
Fra un coro e l’altro, ha preso il microfono il presidente Conte, che ha sottolineato: “Sulla situazione a Gaza, il governo italiano potrebbe quanto meno sospendere domani mattina il memorandum dí cooperazione militare – ha proseguito Conte -. Noi non incitiamo e non fomentiamo all’odio, e non ci facciamo prendere in giro. Noi denunciamo con argomentazioni e con elementi fondati quella che è stata l’inerzia e il silenzio complice del nostro governo fin dall’inizio”. Intanto, in tutte le province e grandi realtà del Lazio “ci saranno iniziative, manifestazioni e presidi per dire no al genocidio palestinese, chiedere la pace e per chiedere al governo italiano una reazione – ha dichiarato il segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Di Cola -. Continua la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavorator perché non è pensabile che siano ancora in vigore accordi economici e militari, né che non sia stato ancora riconosciuto lo Stato di Palestina. Soprattutto, bisogna mobilitarsi affinché ci sia una reazione internazionale”.