Per l'assessore alle Periferie, "se accanto alla presenza delle forze dell’ordine non ci sono azioni di socializzazione, aggregazione e servizi per i cittadini, il territorio non si riscatta"
Alla donna rapinata e violentata la scorsa domenica nel parco di Tor Tre Teste, a Roma, “va la mia più grande vicinanza e solidarietà”. Lo ha detto l’assessore capitolino alle Periferie, Giuseppe Battaglia, in un’intervista al quotidiano La Repubblica.
“Capisco il timore dei cittadini: il parco di Tor Tre Teste, o meglio il parco Alessandrino è adiacente al quartiere del Quarticciolo – ha aggiunto – che purtroppo da mesi è spesso al centro delle cronache per questioni criminali. È naturale quindi che si chieda più sicurezza. Il tema però è capire come declinare questa sicurezza e come garantirla. Il nodo vero è tutto lì. Da un lato è importante sottolineare l’impegno già prezioso delle forze dell’ordine nei territori più a rischio, penso al Quarticciolo in particolare. Ma il parco, lo sanno tutti, è molto vissuto: dai runner già dalle 5:00 del mattino fino a tarda sera. Quindi dobbiamo intervenire soprattutto sui punti di maggiore criticità del quartiere. E sì, possiamo pensare a presidi fissi come deterrente, ma da soli non bastano. Se accanto alla presenza delle forze dell’ordine non ci sono azioni di socializzazione, aggregazione e servizi per i cittadini, il territorio non si riscatta.
“Serve un impegno corale di più istituzioni, Comune compreso, per offrire spazi e opportunità di vita diverse, che ridiano senso di appartenenza e prospettiva alle persone”, ha affermato Battaglia. Il decreto Caivano “è una grande opportunità per fare interventi infrastrutturali importanti: un nuovo asilo nido, il recupero di spazi abbandonati, la riqualificazione di impianti sportivi. Penso alla piscina comunale e al campo da calcio che si trova proprio all’interno del parco di Tor Tre Teste e ora è sotto sequestro”, ha concluso Battaglia.