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Villa Pamphili: dopo l’arresto del presunto assassino attesa su esiti esame paternità – VIDEO

L'uomo di nazionalità americana è indagato per omicidio aggravato nei confronti della bambina e soppressione di cadavere

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Dopo l’arresto a Skiathos, in Grecia, del presunto assassino della neonata ritrovata senza vita nel parco di Villa Pamphili, proseguono le indagini per chiarire diversi aspetti ancora oscuri della vicenda, anche se “ci sono degli elementi di sospetto che si sia trattato di un elemento di violenza all’interno di una relazione familiare”, ha spiegato il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini.

L’uomo di nazionalità americana è indagato per omicidio aggravato nei confronti della bambina e soppressione di cadavere. “Non abbiamo elementi di certezza in merito al fatto che la persona sospettata sia il padre della bambina – ha aggiunto -. Abbiamo una sua dichiarazione in occasione di un controllo, in cui ha detto che era sua figlia. Ma aspettiamo gli esiti degli accertamenti scientifici per stabilire con certezza che esista una relazione parentale. Le prime tracce della presenza di questa famiglia in Italia risalgono ad aprile – ha spiegato Cascini -. Non abbiamo tracce dell’ingresso nel territorio italiano di questa famiglia, non hanno lasciato nessuna traccia in aeroporti, frontiere o altro. Quindi non sappiamo quando o come sono entrati in Italia. Non abbiamo documenti esibiti dalla donna, le sue impronte non sono nelle nostre banche dati. Abbiamo chiesto alle banche dati di altri paesi europei. Abbiamo ora il Dna della donna e della bambina, abbiamo le impronte digitali della donna, avremo il Dna dell’uomo. Cercheremo di avere ulteriori riscontri, per sapere anche se si sono sposati in qualche altro Paese”, ha concluso.

Da pare sua, il procuratore Francesco Lo Voi ha sottolineato che l’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa “soltanto con riferimento ai vari indizi riguardanti la morte della bambina”, in quanto gli accertamenti scientifici “non ci hanno ancora restituito prove certe sulle cause della morte della donna, che non ha ancora una identificazione precisa”. Tuttavia, secondo il procuratore aggiunto presso la procura capitolina, Giuseppe Cascini, “questo è solo uno step di indagini. Siamo passati da una situazione in cui non si sapeva nulla alla identificazione del presunto responsabile e alla ragionevole probabilità che si sia trattato di un duplice omicidio, anche se allo stato è contestato solo l’omicidio della bambina”.

L’uomo è stato rintracciato sull’isola greca, dove era arrivato due giorni fa prendendo un aereo dall’aeroporto di Fiumicino. A far stringere il cerchio sull’indagato è stata una serie di elementi, tra cui “il fatto che la bambina sia morta e che non risulta che sia stato a contatto con altre persone – ha spiegato il procuratore Lo Voi -. Risultano contatti fisici e di contigue presenze tra la madre, la bambina e quest’uomo. C’è poi il fatto che quest’uomo sia stato visto da alcuni con una bambina in braccio anche nella fase successiva della morte della donna. Questi elementi ci fanno ritenere che la bambina sia stata con lui fino al momento della sua scomparsa”.

In particolare, una volta accertato che le vittime, ritrovate a circa 200 metri l’una dall’altra, erano madre e figlia, “il ragionamento fatto dagli inquirenti è stato rintracciare un eventuale padre o compagno – ha spiegato il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini -. Nel corso delle indagini, ci sono varie persone che hanno visto una coppia con una bambina piccola nel parco. Dopodiché un controllo di polizia per una lite ha portato all’identificazione di un soggetto che si accompagnava con una donna e una bambina piccola. Successivi controlli, quando probabilmente la donna era già morta, hanno dato l’identificazione di un soggetto solo con la bambina. La sera precedente al ritrovamento del corpo, c’è l’avvistamento di un uomo, che sulla base delle descrizioni dei testimoni assomiglia al soggetto, con una bambina che viene tenuta in braccio in maniera scomposta”.

A far aumentare i sospetti è stato il fatto che “un soggetto che si accompagnava con una donna e una bambina si sia allontanato dal nostro territorio una volta morte la donna e la bambina, che lui ha portato in braccio, senza chiamare aiuto, senza chiedere soccorso o l’intervento delle autorità o di chiunque potesse dare una mano – ha aggiunto Lo Voi -. Quindi l’allontanamento dal nostro territorio è poco comprensibile, e il non avere chiesto aiuto nei momenti in cui si sono verificate le due morti, a distanza di qualche giorno l’una dall’altra, costituisce un altro degli elementi di sospetto nei suoi confronti”. Inoltre, c’era il rischio che l’indagato potesse far perdere le proprie tracce. “L’uomo – ha sottolineato Lo Voi – si era già spostato da Roma a Skiathos, ma da Skiathos, se si fosse spostato verso qualunque altra delle migliaia delle isole greche, raggiungibili anche con traghetti o barche, avrebbe reso le nostre ricerche ancora più difficili. Ma siamo riusciti ad arrivare in tempo, evitando ulteriori fughe. Tutto questo è stato fatto nel giro di una settimana. Vedremo quale sarà la posizione processuale che assumerà il soggetto tratto in arresto nel corso del procedimento che si svolgerà in Grecia, dove abbiamo già inviato il mandato d’arresto europeo emesso dal Giudice per le indagini preliminari”, ha spiegato il procuratore Lo Voi.

Dai primi risultati delle autopsie, eseguite sui due corpi domenica sera all’Istituto di medicina legale dell’Università Cattolica, la bambina, che secondo i medici legali avrebbe avuto un’età compresa tra i 6 e i 12 mesi, sarebbe morta per strangolamento, in quanto sul corpo sono stati riscontrati segni compatibili all’asfissia meccanica. Il primo esame non ha invece restituito un quadro chiaro delle cause del decesso della donna. Sul suo corpo non sarebbero emerse tracce legate a lesività o a morte violenta. La neonata potrebbe essere morta la sera o il giorno prima del ritrovamento. La madre, invece, ha un’età tra i 20 e 30 anni, capelli chiari, alta circa un metro e 64 centimetri e pesava circa 58 chili. La donna potrebbe essere invece deceduta circa 2 o 3 giorni prima del ritrovamento.

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