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Carnevale: preparativi per grandi feste in provincia, Roma ancora non ha un programma

Si farà festa a Grottaferrata, Frascati, Monteporzio Catone, ma anche Genzano e Velletri.

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Tra sfilate di carri allegorici e spettacoli di strada, anche nel Lazio è tutto pronto per il primo Carnevale del dopo Covid. Anche se la provincia di Roma sembra offrire molti più spunti della città, dove ancora non sono stati annunciati grandi eventi. Fuori dal Raccordo anulare, invece, si prospetta un calendario ricco di appuntamenti. Per due anni di fila, Arlecchino e Pulcinella hanno dovuto aspettare che passasse l’onda lunga del Coronavirus. Non fu uno “scherzo” quando la pandemia, nell’inverno del 2020 arrivò davvero dalla Cina e molti dei cortei e delle feste carnevalesche vennero annullate. Quest’anno la voglia di Carnevale, in particolar modo dove la tradizione è sentita, avrà libero sfogo. Ai Castelli romani, dove si tenta di tornare allo sfarzo dell’epoca pre Covid sono in corso i preparativi.

Si farà festa a Grottaferrata, Frascati, Monteporzio Catone, ma anche Genzano e Velletri. A Frascati quattro carri allegorici sfileranno per quattro volte nella cittadina fino a piazza San Pietro “e siamo certi che saranno una attrattiva turistica importante – dice Daniele Sereni responsabile della comunicazione dell’associazione Artepassione che, a Frascati si occupa dell’organizzazione del Carnevale – E’ un momento importante per la città ed anche per l’indotto economico”. Fuori provincia, è a Civita Castellana, nel viterbese, che la festa che precede la Quaresima, tra quelle laziali, promette lo sfarzo maggiore. E’ una tradizione che i civitonici vantano conservare fin dalla seconda metà del 1400, interrotta soltanto da guerre e pestilenze. Una vera gara alla maschera e al gruppo più bello: “purtroppo quest’anno mancheranno i carri allegorici perché a maggio, quando dovrebbero cominciare i lavori per costruire i manufatti, non vi era la certezza che la sfilata si facesse”, spiega ad “Agenzia Nova” Claudia Frezza che coordina la squadra delle “Cocorite”, uno dei 22 i gruppi che si contenderanno il primato per un totale di oltre 4 mila figuranti. “Il nostro gruppo è composto da circa 200 figuranti e siamo tutte donne, molte delle quali sono di Roma”, continua Frezza. Non è raro, infatti, trovare romani tra le persone in maschera tra i gruppi organizzati. Ma da Roma arrivano soprattutto i turisti per assistere alle tre sfilate in programma “durante il martedì Grasso e le due domeniche che lo precedono”.

Al Carnevale di Civita partecipa tutta la cittadinanza. “Ogni gruppo ha un direttivo – aggiunge Frezza – che sceglie il tema da sviluppare. Con quel tema, ciascun gruppo si rivolge ad un proprio stilista che prepara una bozza che, se approvata, dà il via all’acquisto della stoffa”. Si sa che la passione non fa sconti e un vestito “costa mediamente a ciascun figurante tra i 200 e i 300 euro”. L’intera città si presta alla manifestazione che, con un corteo lentissimo dove tutti ballano, partendo dalla parte nuova della cittadina, attraverso il ponte monumentale Clementino, arriva nel centro storico fino a piazza del municipio. Lì, l’ultimo giorno, dopo aver premiato il gruppo e la maschera “libera” più bella, si “dà fuoco al Puccio” con cui si chiude il carnevale. Una festa che al di là dell’aspetto goliardico, ha ricadute importanti anche dal punto di vista economico per un indotto che comprende decine di laboratori sartoriali, commercianti di tessuti e, ovviamente, il pienone ai ristoranti e alle attività commerciali del territorio.

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