Mobilitazioni in tutto il mondo. A Roma 'Non una di meno' organizza una serie di iniziative e alle 17 parte la manifestazione fino a piazza Madonna di Loreto
dalla pagina Fb 'Non una di meno'
Scioperano le donne di tutto il mondo, l’8 marzo, per dire basta ai femminicidi e ricordare alla società quale sia il peso dell’assenza femminile nei luoghi di lavoro, fuori e dentro casa. Una modalità di protesta partita nel 2015 in Argentina, quando nasce il movimento ‘Ni una menos’ (‘Non una di meno’) che, al grido di “se non valiamo, allora non produciamo”, scende in piazza contro la violenza maschile sulle donne, imitato poi da tutto il mondo.
A Roma sono diversi gli appuntamenti per lo “sciopero globale transfemminista” di ‘Non una di meno’.
Quello più significativo è il tradizionale appuntamento con il corteo che partirà alle ore 17 da piazza Vittorio, per concludersi in piazza Madonna del Loreto.
Ma la mobilitazione inizierà la mattina con un sit-in alle ore 9 davanti al ministero della Salute (Lungotevere Ripa, 1) per “il diritto alla salute e la libertà di scelta” e per rivendicare “consultori e ospedali laici, aperti e finanziati”. Tappa successiva, alle 10:30, sarà il ministero del Lavoro (via Molise) per chiedere “un reddito di autodeterminazione per uscire dal ricatto e dalla violenza, un salario minimo europeo e un welfare universale”, ma anche per ribadire il no alle “discriminazione delle donne nel mercato del lavoro”, cristallizzate dal dato sulla disparità salariale, per citare il più odioso.
Secondo i numeri diffusi dall’associazione, in Italia una donna su tre (tra i 16 e i 70 anni) è stata vittima di violenza da parte di un uomo mentre ogni anno circa 200 donne vengono uccise dal marito, dal fidanzato o da un ex.