"Le keybox su spazi pubblici rimangono fuori legge perché sono una violazione dell'articolo 4, lettera G, del regolamento di polizia locale", ha spiegato l'assessore Onorato
Il Comune di Roma va avanti con la rimozione delle keybox – le piccole scatole a combinazione con cui i turisti possono entrare autonomamente negli appartamenti presi in affitto, senza dover incontrare di persona i proprietari per farsi consegnare le chiavi – nonostante sia caduto il divieto dei self check-in. Il Tar del Lazio, dopo il ricorso delle associazioni del settore degli affitti brevi, ha infatti annullato la circolare del ministero dell’Interno che introduceva l’obbligo del riconoscimento di persona degli ospiti durante il check-in.
L’azione di legalità e di tutela del decoro “che stiamo portando avanti a Roma è e rimane indipendente dalla circolare ministeriale annullata dal Tar del Lazio. Andiamo avanti sulla nostra strada in attesa che il governo intervenga a livello legislativo, in maniera strutturale, sul tema”, ha dichiara l’assessore capitolino al Turismo, Alessandro Onorato.
“Le keybox su spazi pubblici rimangono fuori legge perché sono una violazione dell’articolo 4, lettera G, del regolamento di polizia locale – aggiunge Onorato – in questi mesi ne abbiamo rimosse oltre 500. Sono illegali anche tutti i lucchetti presenti sugli edifici privati, tutelati dalla Carta per la qualità e da vincoli della Soprintendenza statale, che affacciano su spazi comuni: nessuno infatti ha ricevuto alcuna autorizzazione e tutti saranno rimossi”.