Fonte Nuova, Fiano Romano e Ceccano
Sono 81 mila gli elettori al voto in nove Comuni del Lazio per le elezioni amministrative 2025 in programma per domenica 25 e lunedì 26 maggio. Sono tre le grandi città alle urne. Fonte Nuova e Fiano Romano, in provincia di Roma, rispettivamente con 32.491 e 16.027 aventi diritto, Ceccano, in provincia di Frosinone, con 22.501 gli elettori. Il turno di ballottaggio, per i Comuni con oltre 15 mila abitanti, è previsto per domenica 8 e lunedì 9 giugno. Sono invece sei i Comuni piccoli chiamati alle urne: Sant’Angelo Romano (4.945 elettori), Subiaco (8.538 aventi diritto), Ponzano Romano (1.161 elettori), in provincia di Roma; Contigliano (3.689 elettori) e Pescorocchiano (1.928 aventi diritto), in provincia di Rieti; Itri in provincia di Latina con 10.371. Tra le città per cui non è previsto il ballottaggio, e quindi eleggeranno il sindaco al primo turno, il Comune più piccolo è Ponzano Romano, il grande invece è Itri. Altro discorso per le grandi città dove si torna alle urne a giugno, se nessuno dei candidati ottiene il 50 per cento più uno delle preferenze.
In tutto sono 10 i candidati a sindaco: due per Fonte Nuova, tre a Fiano Romano e cinque a Ceccano. A Fonte Nuova si contendono la fascia tricolore il centrodestra e il centrosinistra uniti. Da un lato l’imprenditore sportivo Umberto Falcioni 53enne, è sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e due liste civiche. Dall’altro lato il curatore d’arte Giorgio Bertozzi, già vicesindaco di Fonte Nuova con l’amministrazione dell’uscente Piero Presutti. Bertozzi, 68 anni, fondatore dell’associazione culturale Neo art gallery e già consigliere comunale, è sostenuto dalla coalizione composta da Partito democratico, Movimento 5 stelle e Alleanza verdi e sinistra. A Fiano Romano, invece, il sindaco uscente Davide Santonastaso, eletto nel 2021 e caduto nel 2024 per sfiducia del consiglio comunale, si ricandida supportato dalle liste civiche di centrosinistra Fiano 2030 e Siamo Fiano. A sfidarlo c’è Ottorino Ferilli, classe 1975, già sindaco per due mandati (2011 e 2016) si ripresenta – dopo lo stop di un giro – sostenuto dal Partito democratico e da quattro liste civiche Democrazia e partecipazione, Crescere insieme, Moderati e Orizzonti comuni.
Il centrodestra invece punta unito sull’imprenditore agricolo Riccardo Milozzi in campo con i simboli di Fratelli d’Italia e Lega. A Ceccano infine sono cinque i candidati in corsa per la carica di sindaco. Fabio Giovannone, di area di centrodestra, è sostenuto da quattro liste civiche: Noi con Ceccano, Savoni per Giovannone sindaco, L’altro centrodestra e Marco Corsi per Giovannone sindaco Ceccano riparte. In campo però dovrà vedersela con l’imprenditore Ugo Di Pofi, appoggiato da Fratelli d’Italia e una civica Sempre con Ceccano. Sull’altro fronte il Partito democratico schiera è il farmacista Andrea Querqui, ma per l’area di centrosinistra è in corsa anche Emanuela Maliziola, avvocata, già sindaca e consigliera comunale, è sostenuta da tre civiche: Ceccano al centro, Vivere Ceccano, Progetti in comune. Il quinto aspirante sindaco, è il vigile del fuoco e delegato sindacale Usb, Luigi Mingarelli, si candida appoggiato da Rifondazione comunista e sostenuto dalle liste civiche Ceccano per l’acqua pubblica e Ceccano a sinistra.