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Migranti: Rocca su Ong, “salvare vite umane è un imperativo umanitario e un obbligo legale”

Il presidente della Regione Lazio ha commentato così quando accaduto alla nave Ocean Viking, bloccata durante un'operazione di salvataggio dalla guardia costiera libica, che "avvicinandosi pericolosamente, ha sparato diversi colpi di pistola in aria"

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“Salvare vite umane è un imperativo umanitario e un obbligo legale”, scrive su twitter il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, commentando quando accaduto alla nave Ocean Viking, bloccata durante un’operazione di salvataggio dalla guardia costiera libica, “avvicinandosi pericolosamente e sparando diversi colpi di pistola in aria”.

“Salvare le vite nel Mediterraneo – spiega il governatore alla “Stampa” – è un imperativo quando c’è una situazione di pericolo. In questo caso specifico sono intervenuto sui social perché la Ocean Viking è stata aggredita da una motovedetta libica che si è messa a sparare all’impazzata. Basta guardare il video per rendersi conto di quanto hanno rischiato coloro che erano a bordo della nave dell’associazione umanitaria”. “Tra l’altro – aggiunge – c’era anche il personale sanitario della Federazione internazionale della Croce Rossa”.

Secondo il decreto sicurezza del governo, varato su input del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, le navi delle Ong che salvano i migranti in mare possono intervenire solo per soccorsi sotto il controllo e le indicazioni delle autorità territoriali: “Va bene il lavoro delle Ong, ma serve un coordinamento. Ritengo che sia opportuno aprire un tavolo di dialogo con le Ong, forse c’è un’incomprensione di fondo che andrebbe chiarita. Va considerato che il ruolo della associazioni umanitarie non è politico, ma c’è il rischio di politicizzare da ambo le parti. Quindi sarebbe utile un dialogo tra Ong e governo. Ma noi della Croce Rossa siamo per la neutralità assoluta, non vogliamo essere impelagati in questioni politiche”.

Le navi delle Ong non possono fermarsi in Sicilia o in Calabria ma debbano raggiungere porti più lontani: “È una questione di sovraffollamento. Quando a Lampedusa ci sono quasi 2 mila migranti a fronte dei 400 posti disponibili, è disumano continuare a sbarcarli lì”. Gli operatori umanitari se il soccorso è necessario, devono intervenire: “Ma è importante – sottolinea il presidente della Regione – che siano autorizzati. Io, tuttavia, credo che bisogna affrontare la questione sotto un altro punto di vista. Occorre potenziare i canali umanitari e la cooperazione a livello europeo. E’ evidente che l’Italia, per ragioni geografiche, è la porta ideale di ingresso dei migranti, ma questo non significa che debba gestire l’emergenza da sola. La tragedia di Cutro ha evidenziato che molti migranti provenivano dalla Turchia. Il caso della Turchia è emblematico per confermare che l’Italia non può essere lasciata sola”, ha concluso Rocca.

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