Categorie: Economia urbana

Municipio Roma VII: dai teatri di posa alle ciclovie, il piano per riqualificare il Pratone di Torre Spaccata

A lanciarlo è Cinecittà Spa insieme a Cassa depositi e prestiti Immobiliare (proprietaria dell'area)  anche grazie a fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nel progetto preliminare si parla anche della realizzazione di un parco archeologico, che era stata la richiesta avanzata dai comitati di cittadini per tutelare l'area

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Un piano per rilanciare il Pratone di Torre Spaccata. A lanciarlo è Cinecittà Spa insieme a Cassa depositi e prestiti Immobiliare (proprietaria dell’area)  anche grazie a fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il progetto prevede la riqualificazione dell’area di 58 ettari con teatri di posa e uno spazio per i set all’aperto, ma anche un cinema multisala e una zona per la ristorazione. Non solo, il progetto che risale al giugno del 2022, e che l’agenzia Nova ha visionato in anteprima, prevede la realizzazione di un hotel, di una Casa dello studente, spazi di co-working e aree residenziali, attività commerciali e turistiche, percorsi archeologici e ciclopedonali.

Nello specifico, il piano industriale di Cinecittà Spa prevede la realizzazione di uno zona articolata in numerosi spazi e servizi, tra cui circa 15 ettari di aree all’aperto per effettuare le riprese in esterno. Cdp Immobiliare prenderà in carico, invece, il progetto di realizzazione della cosiddetta Centralità di Torre Spaccata: il 20 per cento di superficie da destinare a spazi residenziali e un altro 20 per cento la cui funzione sarà flessibile. Nel complesso il progetto ipotizza quindi – sulla superficie totale edificabile che ammonta a poco meno di venti ettari – un 20 per cento di spazi abitativi, un 60 per cento di attività commerciali, turistiche e servizi, e un altro 20 per cento a destinazione flessibile, per cui si ipotizza lo sviluppo di percorsi archeologici e ciclopedonali ma anche di aree verdi.

Tra gli elementi di rilievo nel progetto preliminare c’è la realizzazione di un parco archeologico ispirato al Jardì del Tùria de València o alla High Line di New York ma anche diversi sistemi di collegamento dell’area con il resto della città. Sul fronte della mobilità si ipotizzano infatti ciclovie e percorsi riservati ai pedoni, prevalentemente per l’accesso da via Fancelli.

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