L’associazione a Michetti e Gualtieri: puntare a una mobilità attiva che tuteli le fasce più deboli, i pedoni e chi va in bici. Roma ha il record di incidenti stradali
“Chiunque sia eletto come sindaco di Roma, deve sviluppare la mobilità attiva, ovvero quella in bici e a piedi”. La presidente dell’associazione Salvaiciclisti Enzina Fasano guarda con attenzione alle elezioni per il Comune. Il discorso non si ferma alle ciclabili, sulle quali Gualtieri si è limitato a dire che vanno realizzate in sicurezza, mentre Michetti ha affermato che non devono intralciare il traffico veicolare.
Per la Salvaiciclisti serve “realizzare una rete ciclabile continua – con piste ciclabili, corsie ciclabili (bike lane), strade ciclabili connesse tra loro (come previsto dal PUMS) – che interconnetta e copra tutto il territorio comunale, individuata da opportuna segnaletica ciclabile che indichi almeno chilometraggio e tempi medi di percorrenza (cioè la CICLOPOLITANA). Almeno 150 km di rete ciclabile, nei primi due anni”.
“Ognuno deve avere il suo spazio: pedoni, ciclisti, bus, auto. Questa non è una metropoli vera se non considera la mobilità come priorità. Non sono le bici a fare i morti. Serve rafforzare le zone pedonali e zone 30”, sottolinea Fasano.
La città ha numeri da brivido, che mette in luce come Michetti e Gualtieri dovranno fare una vera rivoluzione nella mobilità. Il traffico è tornato più caotico che mai.
Costi sociali dell’incidentalità a Roma
Come si evidenzia dal Rapporto Roma mobilità 2020 su incidentalità stradale, Roma ha una situazione di criticità in seno al gruppo degli 8 grandi comuni del Paese: nel 2019 Roma registra 29.072 incidenti che coinvolgono veicoli a motore prevalentemente privati, 131 morti e 15.919 feriti. Rapportando i morti e i feriti alla popolazione, Roma si colloca al 1° posto per quel che riguarda i tassi di mortalità (con circa 4,6 morti/100mila abitanti) e al 5° posto per i feriti (561 feriti/100mila abitanti).
Il costo sociale sostenuto dalla collettività per l’incidentalità stradale è circa 1 miliardo di euro, intorno al 6% del valore del costo sopportato su scala nazionale.
Lo spropositato numero di veicoli a motore privati circolanti a Roma e il comportamento tenuto da chi ne è alla guida sono le principale causa degli incidenti stradali con morti e feriti che avvengono ogni giorno sulle strade capitoline, pertanto la prossima amministrazione deve farsi carico di politiche che disincentivano l’uso dell’auto privata e al contempo incrementare le proposte di mobilità alternative sostenibili, al primo posto i mezzi pubblici.
Numeri di morti per emissioni inquinanti
Nel 2020, nonostante i mesi di lockdown e la diffusione dello smart working, Roma ha superato il nuovo valore medio annuale suggerito dall’OMS per il biossido di azoto (NO2), ossia 20 microgrammi per metro cubo (μg/mc), con un valore medio annuo di NO2 di 34 μg/m3. Inoltre Roma ha superato per 46 giorni i limiti di legge del PM10 nell’aria (oltre 50 μg/m3) con una media annua di 26 μg/m3 di polveri sottili, consegnando l’italia a pesanti sanzioni economiche da parte dell’Unione Europea.
L’inquinamento dell’aria produce migliaia di morti ogni anno e “l’Italia con 65.700 decessi prematuri registrati, si colloca tra i Paesi più colpiti dall’inquinamento atmosferico, un bilancio dei morti enorme, più alto anche di quello causato nello stesso anno (2020) dalla pandemia. Il Belpaese risulta secondo (…) per numero di decessi dovuti alle polveri sottili PM 2,5 (…) Quanto all’inquinamento da biossido d’azoto, l’Italia si colloca in cima alla triste classifica”.