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Roma-Lido, i pendolari in assemblea. Un decalogo per lottare più efficacemente

Il presidente del comitato Maurizio Messina a Radiocolonna: bisogna puntare molto sui reclami scritti

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È apparso come un beffardo segno del destino il cartellone pubblicitario di Netflix che prende in giro la ferrovia Roma-Lido:

Già, perché la linea che collega Piramide con Ostia è diventato un tale simbolo di inefficienza – noto ormai a livello nazionale – che la più grande piattaforma streaming del mondo ha deciso di installare il mega cartellone pubblicitario di un rap show facendosi gioco proprio dell’ex concessa, una volta gestita da Atac e oggi nelle mani di Cotral e Astral. La beffa del destino – che in queste circostanze non guarda in faccia a nessuno – riguarda anche le tempistiche con cui la pubblicità di Netflix ha fatto capolino nel luogo più iconico della mobilità capitolina. Infatti il giorno dopo è andata in scena un’importante assemblea dei pendolari della Roma-Lido convocata per discutere dei problemi della linea. La ferrovia dal prossimo 5 marzo, per due anni, chiuderà alle 21,00 anziché alle 23,30, alimentando ulteriormente i disagi per un’utenza già sfiancata per i continui problemi. Così, il Comitato pendolari ferrovia Roma-Lido ha ritenuto fosse arrivato il momento di confrontarsi con gli utenti e a Radiocolonna ha raccontato fasi e retroscena dell’assemblea che ha avuto luogo lo scorso fine settimana.

“Nell’assemblea dei pendolari è stato fatto il punto della situazione a 360 gradi e nelle conclusioni è stato chiesto a tutti i pendolari di partecipare maggiormente alle attività che vengono tutt’ora svolte – racconta Maurizio Messina, presidente del Comitato pendolari Roma-Lido, a Radiocolonna – Mi riferisco al monitoraggio delle corse: sulla chat di gruppo è importante mettere sempre l’orario di partenza, di arrivo e la stazione in modo che si abbia un quadro completo della situazione. Abbiamo già venti collaboratori ma se fossimo di più sarebbe ancora meglio”.

L’altro punto fondamentale per il comitato riguarda la necessità di inoltrare reclami scritti a Cotral.

“Abbiamo chiesto con forza di fare reclami scritti quando ci sono i disservizi. I tempi di attesa sono in media 20 minuti e bisogna sostituire la lamentela fine a sé stessa con la compilazione dei moduli online presenti sul sito di Cotral. Sebbene Cotral non volesse, noi abbiamo richiesto e ottenuto che ci fosse una modulistica ad hoc e ora però bisogna sfruttarla. In questo modo, ogni anno ci saranno statistiche e documenti sui quali i reclami potranno avere un ruolo non banale – confida Messina – i mal di pancia social non servono a molto”.

Infine, il comitato pendolare racconta una diatriba in atto con Astral.

“Per quanto riguarda la trasparenza, in assemblea abbiamo illustrato il fatto che Astral ci ha negato l’accesso agli atti per conoscere i contratti di appalto dei lavori – conclude – allora ci muoveremo in maniera diversa: li faremo richiedere da consiglieri e da sindacalisti. Vedremo se diranno di no anche a loro”.