Respinto il ricorso presentato dagli operatori del commercio ambulante contro l’applicazione della direttiva Bolkestein al settore, proposta dall’ex sindaca del M5s, Virginia Raggi. Le licenze scadute di occupazione del suolo pubblico con attività commerciale devono essere messe a bando
Bancarelle a Roma
Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dagli operatori del commercio ambulante di Roma contro l’applicazione della direttiva Bolkestein al settore, proposta dall’ex sindaca del M5s, Virginia Raggi. Le licenze scadute di occupazione del suolo pubblico con attività commerciale, come camion bar, bancarelle ma anche postazioni nei mercati, secondo i giudici del tribunale amministrativo, devono essere messe a bando. Il provvedimento dell’amministrazione Raggi fu accolto, lo scorso anno, da una pioggia di polemiche, poiché agiva in contrasto con una normativa nazionale che, a fronte dell’emergenza pandemica, prorogava le licenze fino al 2032 e slittava quindi a quella data l’applicazione della direttiva europea. Esprimono sconcerto per la decisione del Tar gli operatori.
In una nota il sindacato Ana Ugl spiega: “Esprimiamo sconcerto e grande preoccupazione per le conseguenze delle sentenze del Tar del Lazio con le quali sono stati rigettati i ricorsi degli ambulanti e delle associazioni che chiedevano l’annullamento delle decisioni della precedente amministrazione comunale e che pesavano sulle circa 18.000 concessioni di cui sono titolari i 12.000 ambulanti che svolgono la loro attività nei mercati giornalieri e saltuari, nelle rotazioni, nei posteggi fissi e nelle fiere di Roma”.
Gli operatori, quindi, annunciano che promuoveranno “appello al Consiglio di Stato contro le sentenze del Tar perché infondate e sbagliate”, spiega spiega Ivano Zonetti, presidente di Ana Ugl.
“Va ricordato che le sentenze potevano anche essere evitate se la nuova amministrazione comunale avesse accolto il nostro invito a ritirare in autotutela gli atti della precedente amministrazione per fare cessare la materia del contendere”, aggiunge il vicepresidente di Ana Ugl Angelo Pavoncello: “Oggi è il tempo dell’unità per chiedere con forza alla amministrazione comunale di recedere dalla insensata decisione di non annullare gli atti. Invitiamo tutte le associazioni di Roma a scendere in piazza”, conclude il segretario di Ana Ugl Marrigo Rosato.