Casa: per Roma l’esempio Milano diventa una lezione

Al di là della responsabilità dei soggetti coinvolti, l’inchiesta giudiziaria evidenzia l’eccesso di ingiustizie emerse con uno sviluppo urbanistico incentrato solo sul business 

Pubblicato da

A Milano la crisi abitativa si sta intrecciando con quella giudiziaria e politica. Lo sviluppo di Milano, finora considerato esemplare sul piano urbanistico entra in una fase di grande incertezza. Infatti i contenuti e le regole del modello Milano devono essere ripensate e meglio allineate ai bisogni e alle aspettative dei cittadini, piuttosto che incentrate sul business.

Ma la ‘crisi’ del capoluogo lombardo invita a una riflessione più generale sul tema “casa’’ in rapporto con le grandi città, dove all’attrattiva dei giovani per lavoro e studi non corrisponde un’adeguata forbice di prezzi di affitti o di acquisti in linea con le disponibilità economiche, aumentando da un lato il possesso di abitazione da parte di anziani e dall’altro la mancanza di strutture abitative in grado di accogliere le giovani generazioni.

A Roma, se i nodi delle diseguaglianze non sono ancora ‘’scoppiati’’ come a Milano, la situazione abitativa e urbanistica è comunque complessa. Anche nella Capitale l’aumento dei prezzi e la presenza di molte case sfitte, crea un mercato anomalo che richiede interventi mirati. In particolare nella grande offerta di immobili c’è una forte disparità tra le diverse zone. Inoltre l’accesso all’edilizia pubblica abitativa è sempre più difficile per la laboriosità e il numero delle richieste, che supera abbondantemente la disponibilità di alloggi.

Tuttavia, nonostante la situazione abitativa e urbanistica a Roma richieda un approccio integrato, che tenga al più presto conto sia delle esigenze del mercato, sia della necessità di garantire il diritto alla casa per tutti i cittadini, il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia, qualche anno fa hanno preferito pensare in grande. E così hanno avviato una quantità di progetti di rigenerazione urbana fino al 2050, coinvolgendo alcuni indagati nell’inchiesta milanese, come l’immobiliarista Manfredi Catella (agli arresti domiciliari) e l’archistar Stefano Boeri, che collaborava da tempo con la giunta Gualtieri.

Ora, anche se Boeri si difende, dicendosi vittima di una campagna diffamatoria, qualcosa dovrà essere aggiornato riguardo alla rigenerazione urbana che comunque sposta troppo in avanti gli obbiettivi. Mentre è urgente  stabilizzare i prezzi delle case, allargare l’accesso al mercato immobiliare ai giovani, nonché  incrementare la disponibilità di edilizia abitativa pubblica,  “sburocratizzando’’ anche le richieste.

Inoltre la nuova generazione urbana non deve riguardare solo il centro storico e il cosiddetto tessuto consolidato della Capitale, ma deve essere uno strumento da applicare soprattutto alle periferie, punto dolente di una città suddivisa in 15 municipi, e con un territorio caratterizzato da diverse tipologie amministrative, urbanistiche e storiche. E anche i piani di zona, aree in cui è prevista una particolare pianificazione urbanistica, devono essere rivisti e aggiornati, per rispondere alle nuove esigenze di sviluppo sostenibile e inclusione sociale.

Pubblicato da
Tags: casa milano Roma