Oltre ogni aspettativa l’aumento del fabbisogno di alloggi nella Capitale come in tutto il Paese, che di fronte al crollo demografico sono un’opzione alla crescita
Previsto per un migliaio di famiglie, sono state invece quasi dieci volte di più, oltre novemila, le domande ricevute dal Comune di Roma per avere il contributo di circa 900 euro all’affitto di casa, dedicato alle famiglie numerose con un reddito inferiore ai 17 mila euro all’anno.
Un dato che dimostra inequivocabilmente la ‘’fame’’ di alloggi, soprattutto difronte al caro affitti che nell’ultimo anno nella capitale ha registrato un aumento del 5% per l’incremento del fenomeno delle case vacanze, che ha drogato il mercato.
Un altro dato preoccupante, sempre riferito a Roma, riguarda i contributi ordinari all’affitto relativi al 2024, per i quali il dipartimento Patrimonio ha ricevuto oltre 28mila domande. Senza contare le richieste degli studenti fuori sede, oltre 70.000, la maggior parte in cerca di alloggi che oggi arrivano a pagare per un bilocale semi-centrale non meno di 800 euro mensili.
Ma al di là della stringente attualità dei dati della Capitale, l’emergenza casa, ormai investe da anni tutto il Paese ed è diventata un fattore determinante della preoccupante contrazione demografia. Infatti le coppie di giovani in mancanza di un’abitazione adeguata sono scoraggiate dall’avere figli. Tanto che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni , ha manifestato, davanti alla platea di giovani dello scorso Meeting dell’Amicizia a Rimini, l’intenzione di dare vita a un grande piano casa per le giovani coppie.
Il piano consisterebbe nella realizzazione di migliaia di alloggi da immettere sul mercato a prezzo calmierato in modo da incentivare, tolta la preoccupazione di far fronte a rate di mutuo sempre più pesanti, la creazione di nuove famiglie, presupposto dell’aumento della natalità, per invertire o perlomeno attenuare sia pure in tempi lunghi un disastroso trend demografico.
Ora siamo in attesa di sapere come la premier intenderà passare dalle promesse ai fatti, sperando non succeda come coi governi che l’hanno preceduta, che hanno lasciato progressivamente cadere il Piano di Edilizia Popolare voluto, nei primi decenni del secondo dopoguerra dall’allora ministro del lavoro, Amintore Fanfani, che arrivò a costruire ben 350 mila case. Tanto che oggi la domanda inevasa di alloggi sociali è salita a circa 650 mila abitazioni. Inoltre secondo Eurostat, sono 5,2 milioni di persone, il 9% della popolazione a soffrire di un sovraccarico del costo dell’abitare, con una spesa pari al 40 % del reddito disponibile. La percentuale sale all’11,2% se si prende riferimento la popolazione tra i 25 e i 34 anni.
Secondo l’economista Carlo Cottarelli non sarà facile per la premier Meloni trovare le risorse per il suo progetto. ‘’Per costruire almeno centomila alloggi – rileva – oggi si dovrebbe spendere un importo pari a quello necessario per costruire due Ponti sullo Stretto’’.
Come per dire che il governo dovrebbe intervenire, prima di altra cosa, per risolvere l’emergenza casa, diventata, con il crollo demografico, una fondamentale opzione alla crescita del Paese.