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Siccitá, Saccani (Acea): Emergenza mai vista prima

Il presidente di Acea Ato 2 in un'intervista al quotidiano 'La Repubblica':"Molto dipenderà dai cittadini, da come sapranno consumare l'acqua.

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“Abbiamo il dovere di informare i romani. Nessuna interruzione o riduzione del servizio, ma servono precauzioni. La pressione dell’acqua diminuirà nella fascia notturna soltanto se si continuerà a verificare la concatenazione di variabili a cui stiamo assistendo da mesi: una siccità anormale e la mancanza di precipitazioni”. E’ Paolo Saccani, presidente di Acea Ato 2, la principale società idrica dell’azienda partecipata dal Campidoglio a parlare in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’.
“Molto dipenderà dai cittadini, da come sapranno consumare l’acqua.

Dovranno essere buoni padri di famiglia – continua Saccani – Dati alla mano, Roma non è il Sahara. Ma la capitale, così come tutta l’Italia centrale, è in chiara difficoltà sotto il profilo climatico. Rispetto a quanto accaduto negli ultimi tre anni, è caduto il 70 per cento in meno di pioggia. Uno stato d’emergenza come questo non si era mai registrato. Il lago di Bracciano, tra caldo e allacci abusivi, perde quota anche in assenza di prelievi, come abbiamo sempre sostenuto”.

Abbiamo contattato le strutture più importanti della capitale e stiamo portando a Roma quante più autobotti possibili in caso di emergenza da tutto il resto del Lazio e d’Italia – prosegue – Non ci dovrebbero essere disservizi. La nostra campagna informativa sembra aver fatto presa. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, abbiamo registrato consumi meno importanti. Ora attendiamo il completo rientro dalle vacanze. Dal prossimo lunedì dovremo monitorare con attenzione la situazione. Ma nel fine settimana potrebbe piovere. Sarebbe importante”.
Riguardo alle falle, “negli ultimi mesi siamo intervenuti 1.300 volte per tappare le falle di 4.700 chilometri di tubi. Non possiamo fare di più – sottolinea Saccani – abbiamo già recuperato tra i 500 e i 600 litri al secondo. Per rendere Roma autosufficiente, abbandonare definitivamente Bracciano ed evitare il rischio di altri disservizi servirebbe il raddoppio del Peschiera”.

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