L'aut aut all'assemblea della Pisana sulla possibile interruzione anticipata legislatura sottintende l'attenzione a un eventuale successione a Renzi
Mercoledi’ scorso il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ha illustrato all’assemblea della Pisana le linee programmatiche del suo nuovo mandato di “governatore”. Consapevole di non avere la maggioranza in seno al consiglio, il suo discorso e’ stato alquanto aperturista nei confronti delle opposizioni, chiedendo un confronto costruttivo e sottolineando che “insieme” si possono fare grandi cose per il Lazio. In caso contrario – ha sottolineato Zingaretti -, “se tra qualche mese dovessimo prendere atto dell’immobilismo patologico, saro’ io stesso a farmi garante per promuovere lo scioglimento del Consiglio e indire nuove elezioni”.
E’ stato un discorso franco, nel quale il “governatore” ha indicato le sue priorita’, a partire dal bilancio, “con un collegato aperto ai contributi di tutti”, ma l’aut aut sulla possibile interruzione anticipata della consigliatura, sottintende anche la particolare attenzione che Zingaretti pone alle questioni interne del Pd. L’assemblea del Partito Democratico e’ infatti convocata per sabato 21 aprile ed in questa sede si decidera’ come procedere per il dopo-Renzi, ovvero se confermare Martina alla segreteria o avviare subito le procedure per le primarie ed il congresso per eleggere i nuovi vertici del partito.
Non e’ un mistero che Zingaretti punti a succedere a Renzi per cambiare la politica seguita dal Pd nell’era dell’ex sindaco di Firenze, cercando di unificare tutte le forze della sinistra o, quanto meno, a federarle per riconquistare il voto dei tanti elettori che lo scorso 4 marzo hanno fatto mancare il loro sostegno alle liste del Partito Democratico.
E’ chiaro che, se Zingaretti confermera’ la sua decisione di candidarsi alla guida del Pd, in caso di accelerazione dei tempi per primarie e congresso, la gestione della Regione potrebbe essere una palla al piede per le sue aspirazioni nazionali. Quindi, la sua condizione di “anatra zoppa” alla fine potrebbe rivelarsi per lui un bene perche’, se decidesse di mollare anzitempo, potrebbe giustificare la sua rinuncia al “governatorato” con la motivazione che le opposizioni gli hanno impedito di realizzare il suo programma. Nel contempo, ben sapendo che tanti consiglieri, anche delle opposizioni, non gradiscono un ritorno anticipato alle urne, Zingaretti confida che fino all’estate centrodestra e M5S viaggino divisi. Per la cronaca, FdI ha presentato la preannunciata mozione di sfiducia nei confronti del presidente, ma per discuterla e metterla ai voti servono 10 firme che al momento non ci sono.
La prossima settimana si svolgera’ il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del governatore. In questa sede si incomincera’ a capire come evolvera’ la situazione con le prese di posizione delle opposizioni.