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Con il freddo torna il Covid: nel Lazio crescono i contagi, ma il picco arriverà a gennaio

Per il segretario romano dei medici di famiglia: "Il Covid non è mai finito ed è opportuno ribadire che non passerà mai più"

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Con l’arrivo del  freddo è tornata non solo l’influenza, ma anche i contagi da Covid. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dal Ministero della salute, scrive oggi il dorso romano de La Repubblica, nella settimana tra il 23 e il 29 novembre scorso i nuovi casi registrati nel Lazio sono stati 5.180, circa 900 in più della settimana precedente, e i deceduti sono stati 9, il triplo in 7 giorni, anche se il tasso di positività (17,9%) è rimasto sostanzialmente invariato.

La situazione è però destinata a peggiorare: per i medici il picco, come per l’influenza, arriverà a gennaio. Per ora, sottolinea Repubblica, non ci sono preoccupazioni sul fronte ospedaliero: il 30 novembre i posti occupati in terapia intensiva nel Lazio erano 14 e sono rimasti stabili fino a ieri. Stabili anche i ricoveri in terapia intensiva, mentre aumentano, come nel resto del Paese, i casi nei reparti ordinari, pazienti giunti in ospedale in larga parte per altre patologie e che hanno scoperto di essere anche positivi al Covid.

Il quotidiano ha intervistato Pier Luigi Batoletti, il segretario romano della Federazione medici di medicina generale, ossia i medici di famiglia.

Dottor Pier Luigi Bartoletti, sono tornati ad aumentare i casi di Covid. Tanti a Roma. Ed è tornata un po’ di paura. Come sta andando nei vostri studi di medici di famiglia?

“Abbiamo parecchi casi di varie sindromi respiratorie e di Covid. Una situazione che avevamo previsto. Ma il problema vero sarà a gennaio. Tutto questo sta accadendo con il primo freddo e andando avanti andrà peggio. Direi dal 24 dicembre in poi, considerando che anche il Covid si diffonde maggiormente quando aumentano le concentrazioni di persone in luoghi chiusi. Ci stiamo organizzando proprio per quello che accadrà”.

Anche per la Federazione italiana medici di medicina generale, che lei rappresenta tanto a Roma quanto a livello nazionale, c’è dunque di nuovo un problema Covid?

“Il Covid non è mai finito ed è opportuno ribadire che non passerà mai più. Deve essere semplicemente gestito come qualsiasi altra malattia. Il problema è che gli strumenti di gestione sono stati smantellati”.

Le difficoltà maggiori in questo periodo sono sempre per anziani e fragili?

“Sicuramente il Covid negli anziani va trattato in maniera diversa. Per quanto riguarda tutti gli altri fortunatamente larga parte della popolazione è vaccinata. Questo non significa però che si evitano le reinfezioni, ma solo che la popolazione è più protetta dalle forme gravi della malattia. Persone giovani e in buona salute solitamente riescono a risolvere l’infezione con gli antinfiammatori.

Sfuggire al Covid continua dunque ad essere impossibile?

“È così. Parliamo di una malattia che ormai si rischia di avere una o anche due volte l’anno. Quello su cui mi concentrerei maggiormente sono però i possibili danni che può causare ad organi e apparati se non ben curata”.

 

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