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Covid e streptococco: allarme scuola, resti a casa chi ha sintomi

I contagi aumentano, il coronavirus torna a spaventare e c'è chi, mentre il Governo temporeggia, detta le proprie regole

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I contagi aumentano, il coronavirus torna a spaventare e c’è chi, mentre il Governo temporeggia, detta le proprie regole. È il caso del liceo artistico Ripetta, che nei giorni scorsi, scrive ‘’La Repubblica – ha pubblicato una circolare contenente il «Protocollo per la ripresa delle attività didattiche per l’anno scolastico 2023-2024».

Nonostante le disposizioni attualmente vigenti abbiano abrogato l’isolamento e l’auto sorveglianza, il documento firmato dalla dirigente Annunziata lacolare reintroduce al cune vecchie misure. «Considerata l’attuale evoluzione del quadro clinico dei casi di malattia Covid-19 nonché della corrente situazione epidemiologica, in assenza di specifiche indicazioni da parte del Ministero dell’istruzione», la circolare indica delle «precondizioni per l’accesso all’edificio scolastico del personale e degli allievi, dell’utenza familiare, dei fornitori, dei collaboratori occasionali e dei visitatori». Non può entrare chi ha «sintomatologia riconducibile al Covid-19», come «tosse e raffreddore con difficoltà respiratoria, episodi ripetuti di vomito accompagnati da malessere, diarrea, perdita del gusto, perdita dell’olfatto, cefalea intensa».

Rimane fuori anche chi ha la febbre ed è compito dei genitori «monitorare la salute degli allievi». I nomi di chi entra vengono registrati e «conservati per almeno 7 giorni». E ancora: igienizzazione prima di utilizzare «attrezzature didattiche a uso promiscuo» come i computer, sanificazione frequente dei locali, ricambio d’aria in classe, merenda consumata «in aula, al banco». H personale amministrativo è incentivato a comunicare per lo più via email, mentre ai collaboratori scolastici e agli addetti al primo soccorso vengono consegnati «dispositivi di protezione individuale», con l’obbligo di indossarli.

Nell’attesa che il Ministero della salute indichi in una circolare come comportarsi nel caso di studenti risultati positivi, le scuole si muovono in ordine sparso. Alcune procedono come il “Ripetta”, in altre i dirigenti temporeggiano e sperano che chi contrae il Covid rimanga a casa.

Il Lazio, secondo il bollettino del Governo, è la quarta regione per numero di contagi: al 13 settembre se ne contavano 3.628,1.132 in più rispetto alla settimana precedente. Il coronavirus, però, non è l’unica preoccupazione di famiglie e dirigenti.

Nelle scuole tornano ad aumentare anche i casi di streptococco. Davanti a febbre alta e forte mal di gola, sono molti i genitori che stanno correndo in farmacia per fare un tampone, salvo poi scoprire che non si tratta di Covid ma del batterio che fino a giugno ha decimato intere classi. Nella maggior parte dei casi tutto si risolve con 4-5 giorni di
antibiotico, ma lo streptococco, che in particolare colpisce i più piccoli, finisce spesso per far finire a letto anche i fratelli più grandi, producendo cluster familiari.

Il picco solitamente si registra nei mesi invernali e all’inizio della primavera, ma quest’anno lo streptococco è arrivato in anticipo. I medici, per cercare di evitare l’infezione, raccomandano una buona igiene delle mani e la disinfezione delle superfici comuni. “La maggior parte di noi è portatrice sana di streptococco – rassicura a ‘’La Repubblica’’ Marco Trifogli, presidente regionale del sindacato medico Snami – ma come ripeto a molti genitori, in assenza di particolari sintomi, i familiari del bambino che con il tampone si scopre positivo al batterio non devono sottoporsi a terapia». Il motivo dell’aumento dei casi? «Sono venute meno le mascherine, che proteggevano le vie aeree, e sono ripresi gli assembramenti». «La situazione era pesante a giugno e luglio – aggiunge Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale della Federazione italiana medici di famiglia Roma – ma il vero problema sulla diagnosi è quello dei tamponi. Chi a studio li effettua lo fa a proprie spese e così non va». 3.628 II numero di casi nel Lazio registrati nell’ultimo bollettino diffuso dal Governo, che fanno della regione la quarta In Italia per numero di nuove infezioni, oltre mille in più in 7 giorni.

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