ma sarà aperto a tutti
A giorni sarà pubblicato un bando per concorso per garantire alla fondazione Teatro di Roma le risorse umane necessarie con un inquadramento a tempo indeterminato. Al momento circa il 50 per cento dei dipendenti della fondazione hanno contratti atipici e per poter accedere ai fondi di sostegno ministeriali è necessario avere almeno la metà più uno dei lavoratori inquadrati a tempo indeterminato. Le assunzioni, per stabilizzare i precari, tuttavia devono passare per un concorso pubblico che sarà aperto a tutti e all’interno del quale saranno previsti criteri premianti per coloro che già sono impiegati da anni nel Teatro di Roma. È quanto emerso dalla seduta della commissione Cultura di Roma presieduta da Erica Battaglia del Partito democratico.
“La fondazione Teatro di Roma ha un numero di lavoratori atipici, quindi non inquadrati a tempo indeterminato, troppo alto”, ha detto il presidente Francesco Siciliano. “Siamo appena sopra la soglia ammessa per poter accedere alla domanda di contributo ministeriale, che è il 50 per cento più uno. Il Teatro di Roma ha segnalato questa anomalia, la politica ha recepito il problema e ha costruito un ponte bipartisan, l’ultima finanziaria avrebbe impedito alle fondazioni teatrali di prosa di poter arrivare a questa sintesi, per fortuna la politica si è accorta di questa peculiarità e si è costruita la possibilità di dare risposte a lavoratori precari da anni che attendono una giusta risposta di stabilizzazione. Stiamo lavorando alacremente per porre fine a questa situazione”.
Il contributo stanziato quest’anno dal Comune di Roma consentirà di assumere, a seguito di bando, il personale necessario a garantire la pianta organica minima. “È bene che queste risorse vengano date in modo continuato, poiché una volta che assumiamo poi dobbiamo sostenere i nuovi contratti, inoltre il Teatro di Roma è in espansione. Basti pensare che la scorsa stagione l’Argentina ha avuto un riempimento medio oltre il 90 per cento, un fatto straordinario. La fondazione forse avrà una nuova sala e avrà bisogno di nuovi lavoratori: altro motivo per cui avremo bisogno di una contribuzione ordinaria adeguata”, ha sottolineato Siciliano.
A oggi la direzione generale ha stimato l’assetto organico necessario, anche in vista di una futura espansione. E a seguito di concorso procederà alle assunzioni previste con il primo stanziamento entro il 31 dicembre del 2025. “Ci auguriamo che si riapra la stessa finestra anche nel 2026”, ha spiegato il direttore generale della fondazione Maurizio Roi. “Non possiamo stabilizzare direttamente i precari – ha spiegato Roi -, possiamo fare però bandi pubblici aperti a tutti che ci aiutino a dare le risposte anche ai lavoratori che sono qui da tempo. Stiamo preparando i profili necessari per ciascun settore, nell’arco di un paio di giorni contiamo di essere pronti con i bandi, il lavoro pregresso nel Teatro di Roma avrà un peso molto rilevante nella valutazione dei profili. Dal bando svilupperemo una graduatoria, ci sarà chi entra subito e chi resta in graduatoria, vedremo se uno o due anni: al momento è previsto un anno ma stiamo chiedendo di arrivare a due, in modo che appena abbiamo la certezza delle risorse per aumentare il personale, possiamo procedere ad assumere”.