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Pigneto Film Festival: il quartiere, vero protagonista

Il Pigneto Film Festival compie 2 anni e ripropone la sua formula assolutamente innovativa: tema a sorpresa e focus obbligato sul quartiere. Nel bene e nel male

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Il PIGNETO FILM FESTIVAL, prossimo al ciak, riporta l’arte cinematografica nei siti cari al regista Pasolini che ne fece un luogo d’elezione per girare molte scene di suoi vari film.

Un Festival sui generis e profondamente innovativo. E’ chiara, in questa operazione, la voglia di portare la cultura nel quartiere e in qualche modo rivalutarlo rendendolo l’effettivo protagonista dei corti.

Il PIGNETO è un quartiere di Roma, indubbiamente problematico, in continua evoluzione e questo dalla sua fondazione intorno al 1850. Prima era pura campagna. Circa 200 ettari di terreno agricolo costellato solo da qualche casa colonica e piccolissimi agglomerati urbani. Con l’andare del tempo gli insediamenti, crescendo, si sono praticamente uniti dando vita ad un quartiere “spontaneo”, molto eterogeneo e fin troppo “vivace”. In effetti era considerata zona difficile e “pericolosa”.

Al Pigneto Festival concorrono solo giovani registi stranieri. E il loro essere “estranei” contribuisce a “interpretare” il quartiere in modo assolutamente libero. Il Pigneto film festival è un’iniziativa giovanissima (nato nel 2018) e assolutamente “insolito” . Diciamo che è un festival – workshop che non vede in gara prodotti cinematografici già pronti ma richiede ai registi di creare un prodotto “al volo” e in loco.

Il tema cambia ogni anno e viene annunciato solo il primo giorno del festival (30 giugno).

A questo punto i registi partono da zero e devono scrivere e realizzare un cortometraggio ambientato esclusivamente all’interno del triangolo del Pigneto tra le vie Prenestina, Casilina e di Acqua Bullicante. In totale si hanno a disposizione 144 ore in 6 giorni di riprese. Che vuol dire lavorare per 24h/giorno!!

Una sfida incredibile. Inutile, quindi, arrivare con un’idea di copione/sceneggiatura senza conoscere, in alcun modo, il tema da “svolgere”! Se i sei registi sono rigorosamente stranieri, gli attori sono rigorosamente italiani. L’organizzazione del Pigneto Festival apre a Maggio una casting call a cui attori di ogni età ed esperienza possono candidarsi con curriculum e breve videopresentazione, per creare un bacino di attori a cui i registi attingeranno scegliendo ciascuno 4 attori. Si creano cosí 5 squadre in competizione che realizzeranno 5 diversi cortometraggi da proiettare poi il Sabato finale del Festival (6 Luglio).

Le opere originali non dovranno superare la durata massima di 10 minuti e possono essere sia cortometraggi che documentari, videoclip e corti d’animazione.

Mentre registi, attori e maestranze lavoreranno ai corti, per il pubblico saranno disponibili numerosi eventi durante tutta la settimana in attesa della proiezione dei corti il 6 Luglio. Presentazione di libri con incontri d’autore e proiezioni varie in diverse location. Sette giorni di lavoro intenso ma anche sette giorni di bellezza, di festa e di cultura.

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Il Pigneto Film Festival merita sicuramente un ulteriore “sguardo”. Il prossimo pezzo avrà come protagonista un attore (Alan Lorwhen) che per il secondo anno è stato scelto come interprete di un copione. Sarà, un po’ come curiosare dietro le quinte della manifestazione!

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