L'economia della regione prosegue nei primi sei mesi la sua crescita poco superiore a quella del paese, con un aumento dello 0,7% contro lo 0,6% di quella nazionale. Troppo poco
Una spinta dall’export, specie quello del comparto farmaceutico, dei lavori pubblici legati al Giubileo e il Pnrr, i quali tuttavia accumulano alcuni ritardi, mentre i consumi sono ancora deboli e il turismo italiano e straniero sale. L’economia del Lazio prosegue nei primi sei mesi la sua crescita poco superiore a quella del paese, con un aumento dell’indice Iter elaborato dalla Banca d’Italia dello 0,7% contro lo 0,6% di quella nazionale. Si tratta, ha spiegato la capo della sede di Roma dell’istituto centrale Antonella Magliocco alla presentazione del rapporto “di una crescita contenuta e senza grandi sorprese: tutti gli indicatori sono positivi ad eccezione delle costruzioni. C’è ora un punto interrogativo per il futuro legato all’impatto dei dazi sull’export”.
Nei primi sei mesi infatti gli acquirenti, specie dagli Usa, hanno comprato a man bassa nelle aziende farmaceutiche del Lazio per costituirsi delle scorte in vista dell’introduzione di dazi. Materia che per il settore è ancora non definita dall’amministrazione Trump. E così l’export laziale è salito del 17,4% trainato dalla farmaceutica (+31,4%). Ed è andato bene anche l’aerospazio mentre ha segnato il passo l’automotive come a livello nazionale ed europeo. Sale il turismo, specie degli stranieri (+38,9% gli arrivi) ma la loro spesa giornaliera cala del 10% e l’aumento viene solo in parte intercettato dagli albergji (+2,5%).
Il rapporto segnala comunque come gli investimenti delle imprese siano proseguiti e dovrebbero continuare anche nel 2026.
Segnano il passo le costruzioni (-3,7%) tranne quelle per i lavori pubblici anche se i cantieri Pnrr conclusi o avviati erano a giugno il 52% del totale. Positivi i servizi sebbene il commercio soffra per i consumi moderati (+0,4%). Le famiglie, infine, hanno chiesto più mutui (il flusso dei nuovi è salito a 3 miliardi contro i 2,3 del primo semestre 2024) e hanno accumulato più liquidità nei depositi (+2,1%).