Categorie: Economia urbana

La verità sui fondi tolti dalla Legge di Bilancio alla Metro C di Roma

Operazioni di contabilità pubblica hanno creato equivoci, ma nessun taglio (per ora). Il comitato MetroXRoma: la legge resta austera e si investe pochissimo sul trasporto di massa

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Semplificazioni giornalistiche che hanno generato confusione, finendo per raccontare una storia spinosa e complessa come se si trattasse di un racconto lineare. È ciò che è accaduto nei giorni che sono seguiti all’uscita della bozza della Legge di Bilancio 2026. Una legge che avrebbe tagliato circa 50 milioni alla Metro C di Roma generando un vespaio di polemiche inaudito, a partire dalle opposizioni al governo Meloni fino a membri dell’esecutivo (vedi Tajani) che se la sono presi con ‘compagni’ di governo (vedi Salvini) che occupano posti apicali al dicastero dei trasporti. Ma la verità – come osservano gli attentissimi blogger del Comitato MetroXRoma – sarebbe ben diversa.

Come ha spiegato qualche giorno fa il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, in seguito allo storno della somma tolta alla Metro C era già prevista (ed è accaduto) una nuova iscrizione della stessa cifra in un fondo differente. E questo per una peculiarità del contratto e delle norme in vigore al momento del bando che hanno interessato la terza metropolitana della Capitale, secondo cui l’impegno delle somme avviene solo con l’approvazione del progetto definitivo. In soldoni: i circa 900 milioni di euro stanziati per la tratta T1 della Metro C (quella tra Clodio e Farnesina) non risultano ancora impegnati e da qui la reiscrizione ad opera del MEF.

Una parte dei fondi per la Linea C – quindi – è stata registrata come passività patrimoniale, cioè come un debito potenziale che lo Stato salderà solo se e quando sarà necessario. In questo modo, le risorse non restano bloccate, lasciando al Parlamento la libertà di decidere come utilizzare i fondi disponibili.

“Si è lontani dal poter dire che la Legge di Bilancio vada bene. I fondi per le metropolitane sono sostanzialmente assenti, nonostante nelle ultime settimane alcune indiscrezioni di stampa parlassero di possibili finanziamenti per le linee A, B e D – chiosa MetroXRoma – si tratta di una legge austera, con pochissimi investimenti pubblici nel campo delle grandi infrastrutture di trasporto di massa, che visti i tempi lunghi di realizzazione potrebbero agilmente essere finanziati dallo stato senza intaccare l’obiettivo di ridurre il deficit”.

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