In una lettera, pubblicata ieri dal quotidiano "Il Messaggero", Bonaccorsi ha rimesso a Palazzo Senatorio le deleghe in materia su alcune aree
È scontro tra la minisindaca del centro storico di Roma, Lorenza Bonaccorsi, e il Comune. In una lettera, pubblicata ieri dal quotidiano “Il Messaggero”, Bonaccorsi ha rimesso a Palazzo Senatorio le deleghe in materia di rifiuti e sicurezza su alcune aree: piazza Pepe all’Esquilino, via Pretoriano tra Termini e il Policlinico, l’area di via Cipro antistante la stazione della metropolitana, piazzale dei Partigiani e piazzale Ostiense. “Restituisco i poteri al Comune, perché è talmente alta l’emergenza sociale che non siamo in grado di affrontare queste situazioni. Dovremmo avere maggiore forza in termini di risorse, competenze e personale”, ha scritto Bonaccorsi. La presidente ha lamentato una “incongruenza generale burocratica e amministrativa”. In particolare, per l’Esquilino, Bonaccorsi spiega di aver “incontrato alcuni mesi fa i cittadini dell’Esquilino per trovare una soluzione contro il degrado a piazza Pepe” ma “è impossibile intervenire sulla questione principale, lo spaccio di droga, se non vengono collocate in strade più pattuglie”. Inoltre, riguardo a viale Pretoriano, Bonaccorsi ha spiegato che “vengono sgomberate le occupazioni abusive intorno alle Mura Aureliane, ma siccome si fa fatica a controllare l’area, gli stessi occupanti ritornano indisturbati”. Esponente del Partito democratico del sindaco Roberto Gualtieri, Bonaccorsi con la missiva – che ha aperto un vero e proprio braccio di ferro tra amministrazione del Municipio I e Campidoglio – ha ottenuto il sostegno di molti esponenti del suo partito. Tra questi il consigliere capitolino Yuri Trombetti, secondo cui il Comune di Roma dovrebbe ascoltare “il grido d’allarme dei Municipi e in questo caso del Municipio I. Visto che i Municipi da soli non ce la fanno, non hanno risorse, personale e competenze sufficienti e non riescono a fronteggiare questi fenomeni, che toccano da vicino la vita dei cittadini, è necessario che siano supportati a livello centrale”. Il sostegno alla minisindaca, tuttavia, è arrivato anche da esponenti dell’opposizione.
“Esprimiamo il nostro più sincero apprezzamento per questo coraggioso atto, che mette in evidenza l’urgenza di affrontare i problemi che affliggono il centro storico della nostra città, ormai diventato solo il palcoscenico per gli eventi organizzati dall’assessore Onorato, e attesta il pieno fallimento della cosiddetta città dei 15 minuti”, hanno commentato da Azione la capogruppo in Campidoglio Flavia De Gregorio e Giuseppe Lobefaro, consigliere municipale. “È un segnale preoccupante che deve far capire all’amministrazione Gualtieri e all’assessore Catarci che senza risorse non si governa il centro della Capitale né tantomeno si realizza il decentramento”: è quanto hanno sostenuto da Italia viva Valerio Casini e Francesca Leoncini. E perfino la Lega ha fatto sapere di essere d’accordo con la presidente del Municipio Roma I.
“Un atto, quello della Bonaccorsi, che evidenzia gli ennesimi contrasti interni al Pd, dove piccoli e grandi attriti fra le varie anime del partito la fanno da padrone a scapito dei cittadini, che vedono le strade della propria città invase da cumuli di spazzatura, bivacchi, tendopoli improvvisate, un degrado non degno di una capitale europea mentre l’assemblea capitolina ormai è un passacarte dove cade spesso il numero legale. Se Gualtieri, e chi con lui, non è in grado di gestire Roma, si faccia da parte”, sono le parole del capogruppo in Campidoglio Fabrizio Santori, e Luigi Servillo, consigliere municipale, e il coordinatore della Lega in Municipio, Stefano Dente. In serata, invece, è arrivata la risposta da parte dell’assessore al Decentramento, Andrea Catarci: “Le preoccupazioni espresse dalla Presidente Bonaccorsi, come quelle di ogni territorio, sono complesse problematiche con cui quotidianamente si confrontano tutte le componenti dell’amministrazione capitolina, centrale e territoriale, temi prioritari per la città intera che nella Consulta del 2 ottobre verranno analizzati e saranno motivo di confronto e di assunzione condivisa di responsabilità”.