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Roma: riapre l’ospedale San Giacomo, cantiere al via alla fine del 2026

Previsti 140 posti letto. Rocca: “Realizzeremo anche il nuovo Umberto I”

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Il 2026 sarà l’anno del San Giacomo. Con il lancio della gara d’appalto atteso nel primo semestre e i lavori necessari alla sua riapertura che dovrebbero partire entro la fine del prossimo anno.

Per la sanita’ del Lazio “continuero’ a lavorare a testa bassa. La riapertura dell’ospedale San Giacomo e il nuovo policlinico Umberto I di Roma sono i miei due pallini, perche’ da li’ passa anche un rinnovamento: il San Giacomo perche’ sara’ delimitato soprattutto alle fragilita’ e agli anziani, a quei pazienti a bassa intensita’ medica, mentre l’Umberto I perche’ oggi con quella conformazione non e’ piu’ funzionale ne’ ai bisogni del paziente ne’ alla medicina moderna. Quindi bisogna rinnovarlo”, ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a margine della giornata conclusiva degli Stati generali della salute del Lazio, che si sono tenuti presso le Corsie Sistine del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia a Roma.

Il primo dei due interventi a partire sarà quello del San Giacomo, definito dai tecnici regionali un nuovo ospedale di comunità da 140 posti letto in totale, 80 per i ricoveri e 60 per le lungodegenze di anziani e pazienti fragili. Una struttura senza pronto soccorso, il cui rilancio costerà 145 milioni.

I lavori per la rinascita del San Giacomo, però, sono in ritardo rispetto agli annunci, visto che erano attesi già per il 2025. La Asl Roma 1, scrive La Repubblica, è in attesa da diversi mesi del finanziamento promesso dal ministero del Salute. “Una data precisa di inizio lavori quindi ancora non c’è ma le previsioni portano a pensare che la riqualificazione possa partire verso la fine del 2026. Il cronoprogramma poi prevede ben 4 anni di lavoro prima della sua riapertura integrale. I primi due serviranno per le opere strutturali: demolizioni interne, interventi esterni e nuovi impianti. Solo negli ultimi mesi del quarto anno arriveremmo i macchinari per le aree destinate alla diagnostica e le sale operatorie, entrambe di 470 metri quadrati contro i 600 metri dell’ambulatorio e i 7300 per la degenza. Sarà poi realizzata una nuova e moderna sala conferenze al centro del cortile”.

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