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Sport a Roma e nel Lazio, qualità degli impianti oltre la media nazionale

La Regione e la Capitale si posizionano bene per numero di impianti, costi e società sportive. Ma lontano dalle regioni del Nord

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Il Lazio ha un buon numero di impianti sportivi, ma si può e si deve fare di più per la regione ospita che Roma, la Capitale d’Italia. Dunque, 140 impianti sportivi ogni 100 mila abitanti, al di sopra di sopra della media Italiana che si attesta a 131 impianti, ma lontano dai 396 della Lombardia. Sopra la media nazionale anche il tasso di pratica sportiva, la presenza di società sportive e di palestre nelle scuole. Lo afferma l’indagine Valore Sport. L’arrivo di prossimi finanziamenti dovrebbe comunque migliorare la situazione. 

Come e dove fare sport a Roma e nel Lazio

Dall’analisi congiunta di queste dimensioni, è possibile costruire l’indicatore composito di sintesi del primo pilastro di disponibilità e prossimità dell’offerta sportiva. La classifica finale colloca le Regioni del Nord e del Centro ai primi posti: la Lombardia è in testa con un punteggio relativo di 8,0 su 10, seguita da Veneto (7,1), Lazio, Piemonte Friuli Venezia Giulia, tutte e tre a 6,4. Dunque, gli impianti sportivi tutto sommato reggono.

Palestre e impianti sportivi tutto sommato a buon mercato 

Se invece andiamo a vedere la sostenibilità delle società sportive, la loro capacità economica, e la possibilità di reagire agli imprevisti, il Lazio in sostanza si pone a metà classifica, con un punteggio di 5,2 su 10. In merito all’incidenza del costo di un abbonamento in palestra, il Lazio è la Regione con la maggiore accessibilità in questo contesto, grazie ad un costo dell’abbonamento che peserebbe il 2,29% della spesa incomprimibile delle famiglie, mentre in Calabria, ultima in classifica, la quota raggiungerebbe il 2,97%, a fronte di una media italiana del 2,56%. 

Ma nel Lazio e Rama il degrado dell’ambiente rischia di scoraggiare lo sport

All’interno dell’”Indagine Aspetti della vita quotidiana” di Istat, la presenza di elementi di degrado nella zona in cui si vive rischia di porsi come importante disincentivo al desiderio di praticare sport. La misura è da considerarsi come Reverse Indicator. La Regione al 1° posto e che presenta la minor quota di cittadini che dichiara la presenza di elementi di degrado è la Valle d’Aosta, con solo l’1,2% della popolazione, mentre in Lazio, ultimo in classifica, la quota raggiunge il 10,1%, il doppio della media italiana del 5,0.

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