CAR di Guidonia ingloberà Mercato Fiori e Centro Carni

Il piano previsto dalla Giunta Raggi riprende, riadattandolo, un vecchio progetto elaborato dall’amministrazione di Walter Veltroni

Paolo Boccacci per La Repubblica Roma

 

Una grande operazione di valorizzazione immobiliare. La giunta Raggi punta ora a spostare le attività del Mercato dei Fiori di via Andrea Doria, a Trionfale, e del Centro Carni di Tor Sapienza, sulla Tiburtina, nel Car, il centro agroalimentare di Guidonia, per poi farne un altro uso, magari con un parcheggio nella prima, come era stato previsto addirittura dieci anni fa dalla giunta Veltroni. Per quanto riguarda il Centro Carni non si trasferirebbero le ultime, residuali attività di macellazione, ma soltanto una struttura moderna, con la confezione di parti pregiate della carne stessa, da mettere direttamente in vendita, e la modernizzazione varrebbe anche per il Mercato dei Fiori, che ora ospita circa 150 tra venditori al dettaglio e grossisti, riunendo cosi in un unico polo tutta la filiera.

 

Gli ultimi incontri tra l’assessore al Commercio Meloni e i vertici del Car sono di alcuni mesi fa, ma il progetto sta andando avanti e il tam tam dei palazzi romani ne riproduce l’eco. Ai tempi della giunta Veltroni per il Mercato dei Fiori si pensava a strutture di quartiere. Oltre al parcheggio sotterraneo, servizi per infanzia e anziani, centro culturale, roof garden e art cafe. Nell’ultimo incontro con il presidente Walter Giammaria e con il Ceo del Car Massimo Pallottini, a gennaio scorso, l’assessore Adriano Meloni aveva affrontato il tema del trasferimento delle due attività «che collegherebbero in un circuito virtuoso di sviluppo il completamento degli assetti infrastrutturali del Car e valorizzazioni immobiliari vantaggiose per le casse comunali». E si era impegnato a sbloccare le due partite.

 

Per quanto riguarda i 23 ettari di grande valore immobiliare dell’area del Centro Carni, nel 2010 erano stati assegnati dalla giunta Alemanno al patrimonio di Ama Spa per risanare i conti dell’azienda con un valore stimato della struttura di circa 92 milioni. Ma il Comune aveva mantenuto la piena autonomia decisionale in ordine al riassetto e alla riqualificazione di tutto l’immobile. Nel tempo si era anche parlato della possibilità di trasformare lo stesso Centro Carni, una volta trasferite le attività al Car, in un quartiere residenziale da duemila appartamenti, un’ipotesi contro la quale si erano schierati i comitati di quartiere. Per scongiurare la cementificazione il Coordinamento Popolare contro la Speculazione del Centro Carni, aveva raccolto cinquemila firme per revocare l’assegnazione dell’area ad Ama e farla ritornare al Comune

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