Trattati di Roma, oltre alle firme, abbondano polemiche

Il Movimento 5 Stelle contro la RAI e LA7, una sparuta minoranza di manifestanti pronta a usare le maniere forti, scontri con la polizia. Ma che c'entra tutto questo con l'Europa

L’anniversario della firma dei Trattati di Roma, gli annunci di Juncker che promette che, dopo i 60 anni, si celebreranno anche i 100. I sorrisi, compiaciuti, dei leader europei, pronti a stringersi la mano e a promettersi amore reciproco, anche se poi, una volta tornati nei rispettivi paesi, chissà se sarà così. Da segnalare la firma dei trattati che dovrebbero tracciare la linea per i prossimi 10 anni, per un’Europa unita e unitaria.

 

Certo, il clima prima dell’inizio degli incontri non era stato dei migliori. Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’eurogruppo, era stato invitato a dimettersi dopo aver detto che i paesi del sud spendono tutto in donne e alcool. In realtà la frase pronunciata dal ministro dell’economia olandese non era esattamente questa, anzi si era trattato di una semplice similitudine in cui si diceva che i paesi del Mediterraneo continuano a fare debiti invece che risollevare le loro finanze. Si può forse dargli torto? Ma in epoca di post verità, vince chi la spara più grossa, non più giusta.

 

Tornando a Roma, gli incontri tra i leader europei sono stati ordinaria amministrazione. E non poteva essere altrimenti, visto che da molto tempo ormai la normale dialettica ha lasciato il posto a un “gianobifrontismo” per cui nulla di ciò che si pensa veramente degli alleati europei viene detto de visu, mentre, girate le spalle, si dice qualsiasi nefandezza, vuoi sull’austerità dei paesi del nord, vuoi sugli eccessi del sud.

 

E, a proposito di eccessi, una Roma interamente blindata ha accolto i manifestanti che avevano promesso di dimostrare pacificamente le proprie posizioni. E’ così è stato, almeno fino al momento in cui stiamo scrivendo, se non fosse per un manipolo di imbecilli (perché non chiamarli con il loro nome) che ha pensato bene di nascondere lungo il percorso del corteo centinaia di pezzi di metallo che sarebbero potuti servire come armi improprie, oltre a scudi e chiavi inglesi. Per il resto si sono segnalate alcuni momenti di tensione tra polizia e manifestanti, senza che si sfociasse mai in atti di vera e propria violenza. Tre pullman, che portavano circa 120 persone, sono stati fermati dalle parti di Tor Cervara, per il timore di eccessi di violenza. Da segnalare un sit-in di protesta, azione che ha ben poco di sovversivo e che riporta tutto nella giusta dialettica che da tempo si è persa durante i cortei. Che dire, un vertice all’acqua di rose in cui le paure, di qualsiasi tipo esse siano, sono rimandate alla prossima occasione.

 

 

Piuttosto, va segnalata la polemica tra il Movimento 5 Stelle e le televisioni che hanno trasmesso la diretta delle celebrazioni. L’invettiva – ripresa poi da Grillo che ha gridato alla “censura” – è partita da alcuni militanti che hanno accusato RAI e LA7 di avere volutamente oscurato il discorso della sindaca Raggi. Il servizio pubblico avrebbe mandato la pubblicità, mentre la televisione di Urbano Cairo avrebbe cambiato discorso non lasciando spazio alla prima cittadina della Capitale. La quale, da buona padrona di casa, ha potuto stringere la mano ad Angela Merkel, che per una volta ha svestito i panni di castigatrice di costumi per abbracciare quelli più ecumenici di ospite entusiasta dell’Europa. Chissà per quanto durerà…

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