E’ arrivato il conto alla rovescia per la demolizione dei treni storici del trasporto pubblico romano. Un patibolo che ha come location i depositi dell’ATAC e come carnefice proprio la municipalizzata del traporto pubblico capitolino.
E’ questa la denuncia portata avanti da alcuni blogger – come Carlo Tortorelli di Trenino Blu e David Nicodemi – che da anni monitorano lo stato del tpl di Roma.
Questa volta l’oggetto del contendere non riguarda la Termini-Centocelle o la stazione di Prima Porta, ma un pezzo di storia della mobilità romana che rischia di finire come un ferrovecchio qualunque. Grazie alle foto scattate da alcuni utenti e postate su Twitter, si può vedere la preparazione di due rimorchi nel deposito ATAC di Magliana Nuova.
Le vetture in questione si presume siano la MR205 e la MR206, “le ultime superstiti che hanno fatto servizio sulla prima metro d’Italia, la MetroB, e successivamente sono state largamente utilizzate sulla Roma-Lido” spiega Tortorelli.
Ma, oltre a un dispiacere nostalgico, la vicenda ha anche dei risvolti politici e amministrativi. Parliamo della mozione 28/2017 a firma Svetlana Celli che impegna “Sindaca e la Giunta a porre in essere le iniziative necessarie e adottare ogni atto idoneo finalizzato alla sospensione della demolizione dei convogli di interesse storico patrimonio dell’archeologia industriale, destinandoli alla conservazione e alla composizione del Treno della Tuscia”
Un atto d’indirizzo politico, votato all’unanimità dall’Assemblea Capitolina, che oggi rischia di essere carta straccia. E a poco è servita la replica su Twitter di Enrico Stefàno (pres. Commissione Trasporti) ai pendolari inferociti. Una risposta che conferma che alcuni treni sono destinati alla demolizione:
perché ATAC non sta tenendo conto di un atto politico sottoscritto da tutte le forze politiche che compongono l’Assemblea Capitolina?
(immagine copertina: Carlo Tortorelli)