La battaglia del Governo contro il mondo circense

Un ddl potrebbe togliere i fondi e impedire l’uso di animali. Il 2 maggio manifestazione circense al Pantheon.

E’ partita la sfida del ministro Dario Franceschini ai circhi italiani. Al centro del provvedimento, la possibilità di annullare i contributi per le manifestazioni circensi e il divieto di utilizzare animali. Parliamo del ddl 2287-bis sulla delega al Governo per il codice dello spettacolo. Un Disegno di Legge che intende regolamentare il mondo del cinema, l’audiovisivo e lo spettacolo, mondo circense compreso. Decisivo, su questo fronte, l’articolo 34 del Titolo III che parla di “revisione delle disposizioni in tema di attività circensi, specificamente finalizzate alla graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse“. Non solo. L’iniziativa governativa potrebbe anche chiudere i rubinetti ai domatori di leoni che dal 1968 – data in cui il circo è considerato un’impresa con finalità sociale – ricevono milioni di fondi pubblici all’anno.

Soldi erogati dal FUS (Fondo Unico dello Spettacolo) che di norma finanzia le attività cinematografiche e gli spettacoli dal vivo.

Sul fronte animalista il plauso è unanime per un’iniziativa, a detta degli attivisti, che ricalca le scelte di molti Stati europei che hanno recepito le indicazioni della Federazione dei Veterinari Europei (FVE).

Sul fronte circense c’è sconcerto e delusione per una decisione non concertata con operatori e organizzazioni. Ai microfoni di Radio Radicale l’artista Ives Eotvos ha espresso il proprio disappunto per una scelta governativa, a suo dire, figlia della sproporzione tra la forza della lobby animalista e quella, sottorappresentata, dei circensi.

Per questo l’ENC (Ente Nazionale Circhi) ha indetto per il 2 maggio la “manifestazione del Circo a Roma”, un evento che riunirà a piazza del Pantheon centinaia di artisti (molti in costume) “per dire con forza il no del settore alla eliminazione degli animali dai circhi”.

Il ddl è all’esame in commissione Istruzione e Beni Culturali in Senato. Il suo approdo in aula potrebbe avvenire a stretto giro e segnare la fine del mondo circense come lo abbiamo conosciuto sino ad oggi.

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