“Mai più fascismi”, appello delle organizzazioni. E le Acli visitano il Ghetto

Ventitré associazioni sottolineano la minaccia in atto per la democrazia, serve ribadire i valori impressi nella nostra Costituzione. Le Acli di Roma nel quartiere ebraico contro ogni forma di discriminazione

La sinagoga del Ghetto di Roma
La sinagoga del Ghetto di Roma

“Mai piu’ fascismi”: e’ l’appello lanciato da 23 associazioni a tutte le istituzioni democratiche per sottolineare la minaccia in atto per la democrazia e per ribadire i valori impressi nella nostra Costituzione. In una conferenza stampa al Museo storico della liberazione a via Tasso a Roma è stata espressa preoccupazione per la moltiplicazione delle organizzazioni neofasciste e neo naziste sia nella realta’ sociale che nel web.

“Sollecitiamo ogni potere pubblico e privato – si legge nell’appello – a promuovere una nuova stagione di giustizia sociale contrastando il degrado, l’abbandono e la poverta’ che sono oggi il brodo di coltura che alimenta tutti i neofascismi. Invitiamo le Istituzioni a operare perche’ lo Stato manifesti pienamente la sua natura antifascista in ogni sua articolazione, impegnandosi in particolare sul terreno della formazione, della memoria, della conoscenza e dell’attuazione della Costituzione”.

Il fenomeno che riemerge – ha detto Don Luigi Ciotti, presidente di Libera – e’ sintomo di democrazia malata o perlomeno pallida, e di politica che serve poco il bene comune. Dobbiamo alzare la voce nel momenti in cui tanti scelgono un prudente silenzio. La rinascita dei fascismi e’ un fatto reale”.

Il Paese – ha detto la numero uno della Cgil, Susanna Camusso – non ha fatto fino in fondo i conti con la propria storia. Non e’ un tema solo italiano se guardiamo alle scelte fatte dal Senato polacco stanotte. Si utilizzano la paura e la contrapposizione per avere rappresentanza”.

E proprio per ricordare la persecuzione degli ebrei, i giovani e gli anziani delle ACLI di Roma, hanno partecipato ad un percorso informativo non solo per non dimenticare, ma anche per essere loro stessi messaggeri di speranza e di dialogo contro ogni forma di discriminazione e persecuzione. L’idea di fondo è quella di tramandare la Memoria e favorire la Speranza attraverso la cultura, l’incontro e la reciproca conoscenza con una vera e propria “full-immersion” a partire dai luoghi più significativi del mondo ebraico romano con la visita al Tempio Maggiore e al Museo Ebraico di Roma.

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