Cresce la paura per la caduta della stazione spaziale cinese

L’impatto è previsto tra il 28 marzo e il 4 aprile. Alcuni frammenti potrebbero cadere in Emilia Romagna e non solo. Costante il monitoraggio della Protezione Civile e dell’Agenzia Spaziale Italiana.

La paura, forse, è ingiustificata. Da quando è uscita la notizia della caduta sulla Terra della stazione spaziale cinese, la preoccupazione ha coinvolto molti italiani. Nella notte tra sabato e domenica, ad esempio, in tanti si sono allarmati per aver notato una lunga scia luminosa che ha attraversato il cielo toscano. Per fortuna non si trattava di un oggetto in caduta incontrollata poiché “volava” in modo trasversale.

Il monitoraggio dell’Agenzia Spaziale Italiana
Tiangong 1, (pesante ben 8,5 tonnellate) sembra proprio puntare il nostro Paese. Alcuni frammenti, tra il 28 marzo e il 4 aprile, potrebbero cadere a sud dell’Emilia Romagna. La nostra penisola, al momento segnalata come probabile area di impatto, è coinvolta nel monitoraggio del “Palazzo celeste”, attraverso l’Agenzia spaziale italiana.

Le probabilità sono davvero basse
Per gli esperti Asi Claudio Portelli e Ettore Perozzi “sono davvero basse le probabilità che la stazione spaziale cinese, o meglio i suoi frammenti, possano cadere sull’Italia. Una probabilità talmente bassa da essere improbabile”. Portelli, responsabile dell’ Agenzia spaziale italiana per lo studio dei detriti spaziali e il controllo degli asteroidi, spiega: “Questo modulo dell’ agenzia spaziale della Repubblica popolare cinese è l’oggetto più tracciato dagli organi di sorveglianza dello spazio: la massa dell’ oggetto desta un po’ di attenzione. È lungo dieci metri, quattro di diametro e in più ci sono i pannelli solari. Inoltre, al suo interno, sono stipati anche degli elementi che difficilmente potranno bruciare”. E anche se il 66% dei detriti che non bruceranno in cielo cadranno in acqua, “resta un 34% che potrà cadere sulla superficie terrestre”.

Solamente 40 minuti prima…
La Protezione Civile chiarisce che solo tre giorni prima dell’evento avremo, dall’Agenzia Spaziale Italiana, la conferma del giorno esatto in cui questi frammenti cadranno, e 36 ore prima della caduta avremo maggiori informazioni sull’area che potrebbe essere interessata dal fenomeno. La conferma dell’area interessata avverrà, però, con un preavviso, sull’eventuale impatto, che potrebbe essere inferiore ai 40 minuti.

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