L’occhio vuole la sua parte, anche se i trasporti dovrebbero funzionare bene piuttosto che essere belli e luccicanti. Nel caso del trasporto pubblico capitolino, molti servizi oltre a non avere un bell’aspetto funzionano male. E sottopongono gli utenti al danno del ritardo e alla beffa di entrare in vagoni fatiscenti che non ricordano una grande capitale europea ma una meta turistica del Terzo Mondo.
A darne conto sono tanti romani costretti a prendere la metro ogni giorno per andare a lavoro e che condividono sui social le immagini – e l’indignazione – verso il degrado in cui versano le metropolitane della Capitale.
Su questo fronte la maglia nera spetta alla Metro B, da anni al centro di atti vandalici che deturpano i treni con scritte e disegni. Tra i tanti utenti di Twitter che hanno denunciato lo stato della metro che collega Rebibbia con Laurentina c’è Panormos, che ha pubblicato un book fotografico degli orrori con allegata una frase velenosa sul futuro del trasporto pubblico capitolino.
Altri utenti, come Mercurio Viaggiatore, hanno fatto notare la promessa social dell’assessora ai Trasporti di Roma Capitale Linda Meleo a seguito di una denuncia analoga fatta, sempre su Twitter, da Roma Fa Schifo:
Verba volant, scripta manent, quelle della politica come quelle incise sui vagoni della metro e che accompagnano i passeggeri a lavoro, a scuola e all’università.
Un degrado che mette in ombra iniziative lodevoli come il concorso indetto da Atac ‘Adotta un treno’, con un convoglio della Metro A che per sei mesi ospita i disegni digitalizzati dei ragazzi di oltre cento scuole di Roma.