Bagno di folla per Papa Francesco alla parrocchia di San Paolo della Croce a Corviale, nella periferia ovest di Roma. Prima di iniziare la sua visita, Bergoglio ha compiuto in macchina un giro intorno al ‘Serpentone’ il fabbricato lungo un chilometro simbolo della periferia romana, oggi in cerca di riscatto dopo anni di degrado.
Il Pontefice ha poi incontrato i bambini del catechismo, quindi gli anziani, gli ammalati e i poveri. Un vero scambio di battute, contraddistinto dalla schiettezza come spesso il Papa sa fare.
Ma il piccolo Emanuele non ce l’ha fatta a pronunciare davanti a Papa Francesco e a tutti gli altri bambini del catechismo la domanda che aveva preparato assieme al parroco. Davanti al microfono, venuto il suo turno di rivolgere una domanda al Papa nel corso della visita di Francesco alla parrocchia romana di San Paolo della Croce a Corviale, Emanuele ha cominciato a piangere coprendosi il viso con le mani tanto che Bergoglio lo ha incoraggiato a salire i gradini che li separavano e ad andargli incontro.
Il Papa lo ha abbracciato a lungo, incoraggiandolo a parlargli all’orecchio. Poi e’ stato lo stesso Pontefice a rivelare il motivo del pianto inconsolabile di Emanuele. “Magari tutti – ha detto – potessimo piangere come Emanuele quando abbiamo un dolore come lui nel cuore. Lui piange per il papa’. Io ho chiesto il permesso a Emanuele di dire in pubblico la sua domanda. Poco fa e’ venuto a mancare il papa’, era ateo ma ha fatto battezzare tutti e quattro i figli, era un uomo buono, e’ in cielo papa’? mi ha chiesto”. “Che bello – ha proseguito – che un figlio dica del suo papa’ che era bravo, e’ una bella testimonianza di quell’uomo ed e’ una bella testimonianza che abbia avuto il coraggio di piangere davanti a tutti noi. Non aveva il dono della fede ma ha fatto battezzare i figli, aveva il cuore buono, com’e’ il cuore di Dio davanti a un papa’ cosi’? Dio ha un cuore di papa’ e davanti a un papa’ non credente che e’ stato capace di battezzare i figli pensate che Dio sarebbe capace di lasciarlo lontano da lui? No. Ecco Emanuele, questa e’ la risposta. Parla con tuo papa’, prega con tuo papa’, grazie Emanuele”.
Ed ancora: “Ho sentito che Dio voleva quello. Mi sono alzato e sono andato avanti, non ho sentito niente di spettacolare”. Cosi’ ha risposto Francesco a uno dei bimbi del catechismo della parrocchia di San Paolo alla croce a Corviale.
“Forse – ha aggiunto – sembra un po’ noiosa come risposta ma non ho sentito paura, non ho sentito una gioia speciale, ho sentito che il Signore voleva quello. il Signore tante volte chiama, io ho salutato uno di voi che e’ in ricerca vocazionale, quello che si sente quando c’e’ una vera chiamata del Signore e’ pace, io ho sentito pace”.
Il Papa ha poi invitato a essere gioiosi e ad accettare la verita’ della resurrezione di Cristo nel cuore. “E’ meno pericoloso avere una verita’ nella mente che averla nel cuore” e per questo i discepoli all’arrivo di Gesu’ “si spaventarono e credevano fosse un fantasma”, “non potevano credere che ci fosse tanta gioia”.