Studenti in piazza oggi a Roma e in molte città italiane per protestare contro la prova scritta nell’esame di maturità. Il corteo nazionale è partito alle 9:30 da Piramide e arriverà sotto al Ministero dell’Istruzione. Previsti cortei e presidi poi in piazza Fontana a Milano, a Palermo, Genova, Bari, Firenze, Perugia, Verona, Padova, Varese, Lodi, Agrigento, Taranto, Venezia, Latina, Pisa, Modena e nel resto del Paese.




Le associazioni studentesche chiedono un esame che elimini gli scritti e inserisca una tesina.”È impensabile – spiegano – tornare a questo tipo di esame dopo mesi di pandemia – dicono i ragazzi – e anche adesso, seppure la scuola sia in presenza dall’inizio dell’anno, sappiamo che la situazione non è davvero così: ci sono moltissime classi in quarantena o che sono state più volte in quarantena e quindi in Dad durante tutto l’anno. Queste direttive, arrivate solo ora dopo mesi di incertezza, sono l’ennesima dimostrazione di un Ministero che non ascolta gli studenti e che non prende in considerazione la grave situazione psicologica che stanno vivendo, ma pensa invece solamente a valutarli. Persino il Presidente della Repubblica, nel suo discorso di insediamento, ha sottolineato l’importanza dell’ascolto di noi studenti. Vogliamo risposte dal ministro”.
“Non si tiene conto delle difficoltà degli ultimi anni, un Esame privo di senso – denunciano gli studenti – Il ministro continua a non convocarci per prendere le decisioni, per questo siamo disposti a mobilitarci finché questo non avverrà”.
“Una proposta che se confermata, fa ben capire che il Ministro non ha idea di ciò che è successo nelle scuole negli ultimi anni e qual è la situazione ora – dichiara Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione Degli Studenti – Non vengono considerate le difficoltà didattiche, dell’apprendimento ed emotive vissute”.
“Non riteniamo che il percorso degli studenti si possa valutare attraverso questa modalità di esame – continua Bianca Chiesa, dell’Unione degli studenti (UdS) – Al contrario sosteniamo un approccio che garantisca al soggetto in formazione di apportare elementi di soggettività e pensiero critico al processo valutativo, valorizzando la multidisciplinarietà e il totale percorso di studi dello studente. “Da mesi le studentesse e gli studenti del paese si mobilitano esprimendo la necessità di cambiare il modello di scuola nel nostro paese – conclude Redolfi – Il Ministro continua però a non ascoltare le studentesse e gli studenti e a non convocare le associazioni studentesche. Per questo oggi siamo nelle piazze di tutto il paese e la prossima settimana e venerdì 11 continueremo a mobilitarci in tutte le piazze finché non ci sarà data la voce che ci spetta”.