Niente da fare per il referendum sull’eutanasia. “La Corte costituzionale si è riunita oggi in camera di consiglio per discutere sull’ammissibilità del referendum denominato ‘Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente)’ – si legge in una nota della Consulta – In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario”.
La Consulta fa sapere che “a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili. La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni”.
Per l’associazione Coscioni che aveva promosso il referendum sull’eutanasia “è una sconfitta per la nostra democrazia, per quel milione e 240mila cittadini che hanno firmato per avere il diritto di scegliere tramite un referendum che avrebbe chiamato il paese ad esprimersi con un sì o un no”. Marco Cappato afferma che la battaglia sull’eutanasia sarà portata avanti con azioni civili.