Farmacap: 22 milioni e 11 nuove farmacie, pronto il piano di Gualtieri per salvare l’azienda

Per procedere sarà necessario approvare, anche se in rosso, i bilanci dal 2013 al 2019 in tempi rapidi

Un innesto finanziario complessivo del valore di oltre 22 milioni di euro e 11 nuove farmacie nei prossimi anni: così il Campidoglio punta a risanare e salvare le 45 farmacie comunali gestite dall’azienda speciale Farmacap. Per procedere sarà necessario approvare, anche se in rosso, i bilanci dal 2013 al 2019 in tempi rapidi, e avviare la ricerca del nuovo management che dovrà dare forma al piano di risanamento programmato dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. L’obiettivo è portare l’azienda a generare utili a partire dal 2023, tenendo conto che per il 2021 la previsione è ancora di perdita e per il 2022 il piano di risanamento avrà effetti soltanto sul secondo semestre.

Il primo passaggio necessario è l’approvazione dei bilanci sospesi dal 2013 al 2019, i quali sono oggetto di una delibera che oggi è stata presentata in una seduta congiunta delle commissioni capitoline Bilancio e Politiche sociali. “Eravamo di fronte alla scelta tra portare l’azienda in liquidazione e mettere sul mercato le 45 farmacie, una scelta possibile, che sarebbe stata la strada più semplice e avrebbe generato risorse: avremmo potuto gestire il personale con una mobilità infragruppo anche se la maggioranza degli operatori sono farmacisti e difficilmente potevano essere riutilizzati. La possibilità era sul tavolo ma il sindaco Gualtieri ha fatto una scelta diversa, ritenendo che sia giusto mantenere la proprietà di un’azienda speciale la quale, con una serie di correttivi sulla gestione, può potenziare e arricchire l’offerta di servizi sociali di cui c’è un gran bisogno e che, come la pandemia ci ha mostrato, sono presidi socio-sanitari fondamentali nei territori”, ha spiegato il capo di gabinetto del Campidoglio, Albino Ruberti.

Quattro gli assi di intervento previsti dal piano di risanamento elaborato dal sindaco il quale ha tenuto la delega alle partecipate, e che saranno messi in campo una volta approvata in Assemblea capitolina la delibera sui bilanci 2013-2019 la quale, secondo Ruberti, auspicabilmente va licenziata “entro la fine del mese”. Il primo asse è il finanziamento di 22 milioni di euro complessivi da parte del Campidoglio: la somma include anche un anticipo di circa 3,6 milioni che Palazzo Senatorio recupererà, per intero o in parte, a seguito della vendita all’asta del patrimonio dismesso di Farmacap: si tratta di quattro immobili utilizzati in passato per i servizi di asilo nido. Il secondo asse di intervento prevede l’abbattimento degli oneri accessori. Con l’innesto di nuova liquidità nelle casse di Farmacap saranno azzerati “gli oneri finanziari dell’azienda che oggi ricorre allo scoperto di tesoreria con il Monte Paschi di Siena per oltre 11 milioni di euro, i quali generano mezzo milione di oneri finanziari aggiuntivi”, ha spiegato il capo di gabinetto.

Inoltre con una maggiore liquidità sarà possibile per l’azienda una migliore politica di acquisto della merce, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. “Spesso si è sensibilmente ridotto l’acquisto di prodotti di maggior margine, come i parafarmaci o ad esempio i pannolini. Una maggiore liquidità può consentire un migliore e più vario approvvigionamento dei prodotti” ma anche “l’avvio di procedure di acquisto diretto” per le farmacie che oggi si rivolgono esclusivamente ai grossisti: la combinazione di queste due misure in previsione porterà a una “riduzione dei costi del 5 per cento”, ha sottolineato Ruberti. Il terzo asse riguarda la dismissione tramite vendita all’asta del patrimonio inutilizzato e il cui valore di mercato è stimato in 3,6 milioni di euro. L’ultimo asse di intervento per il risanamento è un parziale incremento di fatturato previsto da due operazioni già in corso: “Il trasferimento di una farmacia in una nuova sede a Casal di Selce e l’apertura della nuova Farmacia del Turchino”, ha sottolineato Ruberti.

Successivamente sarà compito del nuovo management ragionare su nuove forme di promozione e marketing per migliorare le capacità di guadagno delle farmacie ma sarà l’amministrazione capitolina, secondo quanto ha lasciato intendere Ruberti, a indicare le necessità territoriali per l’apertura delle 11 nuove farmacie. “Le nuove aperture dovranno essere valutate bene, dove e come sono utili, andranno supportate anche da piani assunzionali. Allo stesso modo sulle 45 farmacie attuali vanno valutate le situazioni che eventualmente è possibile dismettere a fronte di nuove aperture sui territori, tenendo conto dell’esigenza di generare maggior reddito ma anche di colmare il vuoto in territori svantaggiati e dove il mercato ha difficoltà ad aprire dei presidi”, ha concluso il capo di gabinetto.

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