Investigatori dei carabinieri al lavoro per ricostruire quanto accaduto ieri a Roma, in via Innocenzo XI nel quartiere Aurelio, dove un 35enne romano finito sotto terra è stato salvato e recuperato dopo 8 ore di lavoro dai vigili del fuoco.
L’ipotesi principale è che l’uomo fosse l’uomo “talpa” di una banda del buco e che stesse scavando un tunnel per mettere a segno un colpo. In giornata, il 30enne dovrebbe essere dimesso dall’ospedale dove ieri sera è stato portato dopo il salvataggio. Denunciato per danneggiamento e crollo colposo, sarà sentito nei prossimi giorni. Agli investigatori dovrà spiegare non solo per quale motivo fosse finito lì sotto, semi sepolto dalla volta crollata di un tunnel che parte dall’interno di un locale sfitto, ma anche chi sono e che ruolo hanno le altre persone bloccate ieri dai carabinieri.
Si tratta di due cittadini napoletani, che al momento del controllo dei militari hanno fatto resistenza e sono per questo stati arrestati, e un altro romano, denunciato come “l’uomo talpa” per danneggiamento e crollo colposo. I due campani – di 46 e 57 anni – sono stati processati oggi per direttissima per resistenza a pubblico ufficiale.
Al termine dell’udienza il giudice ha convalidato l’arresto, non applicando misure cautelari rimettendoli in libertà e ha fissato l’inizio del processo per il 20 dicembre.
Al magistrato, che ha chiesto conto del perché si trovassero lì in quel momento, hanno risposto che stavano passando per caso. I due hanno raccontato di aver visto un ragazzo che chiedeva aiuto e di essersi fermati, per poi andare via impauriti dopo aver visto il buco nel pavimento. Quanto alla resistenza fatta ai carabinieri, i due hanno detto di non averli riconosciuti in quanto in servizio con un’auto civetta. Nei prossimi giorni sarà ascoltato anche il proprietario del locale vuoto da dove parte il tunnel. Allo stato delle cose, non è ancora possibile avere la certezza che si tratti di una banda del buco, anche se questa sembra l’unica ipotesi in grado di giustificare quanto andato in scena ieri a due passi dal Vaticano. Il tunnel crollato parte infatti da un locale sfitto per dirigersi verso le fognature. Da qui, si potrebbero raggiungere facilmente due banche che si trovano a poche centinaia di metri, un obiettivo da ragiungere palata dopo palata in relativa calma nella città svuotata di agosto.