Accuse a Israele dal presidente iraniano Ebrahim Raisi. “Stanno cercando disperatamente di seminare insicurezza in altre aree della regione a causa dell’attacco globale contro di loro e del fallimento nel raggiungere i risultati che si aspettavano”, ha sostenuto Raisi nel colloquio telefonico con l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad bin Khalifa Al Thani. Lo riferisce stamani l’agenzia iraniana Tasnim.
L’Iran, ha detto Raisi nel colloquio di ieri sera con Al Thani dopo la strage di Kerman nel giorno delle commemorazioni del generale Qassem Soleimani ucciso quattro anni fa in un raid Usa, “ha dimostrato che gli atti di terrorismo non possono intaccare la sua volontà, la coesione nazionale e lo spirito di resilienza”.
E oggi una sparatoria sarebbe avvenuta nella città iraniana di Kerman all’indomani della strage, riferisce la tv satellitare al-Arabiya che rilancia “notizie non confermate” diffuse da media ufficiali della Repubblica Islamica.
Intanto viene corretto al ribasso il bilancio, ancora provvisorio, delle vittime della strage di ieri a Kerman. Le ultime notizie riportate dai media iraniani, che citano dati del ministero dell’Interno, parlano di almeno 84 morti e di molti feriti che versano in gravi condizioni. Il bilancio riportato nelle scorse ore parlava di oltre cento morti. Secondo il bilancio provvisorio confermato dal ministro dell’Interno iraniano, Ahmad Vahidi, sono inoltre 284 le persone rimaste ferite a causa delle due esplosioni e 220 sono tuttora ricoverate in ospedale. Vahidi, riferisce l’agenzia iraniana Tasnim, ha fatto visita ai feriti.