Medio Oriente, esplosioni a Damasco: la Siria accusa Israele

Il raid avrebbe colpito milizie filoiraniane nella zona di Sayyidah Zaynab: almeno tre i morti

Sono almeno tre i morti tra le milizie filoiraniane in Siria dove un raid attribuito a Israele ha colpito obiettivi a sud della capitale Damasco. Tra le vittime c’è almeno un membro dei Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani. E’ quanto emerge da notizie riportate dal sito di notizie iraniano Entekhab, secondo cui è stato ucciso Saeed Alidadi, descritto come un “consigliere” dei Pasdaran in Siria.

Sul suo sito web l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo, ha scritto che “nell’ottavo raid di quest’anno in territorio siriano, attacchi aerei israeliani hanno colpito all’alba un sito degli Hezbollah libanesi ad Aqraba e un altro obiettivo nella zona di Al Ghazlaniyah sulla strada per l’aeroporto internazionale di Damasco”.

All’agenzia Dpa il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel Rahman, ha precisato che “tre miliziani sono morti nel sito di Aqraba, un iraniano, un iracheno e un’altra persona della quale non si conosce per ora la nazionalità”. Secondo Abdel Rahman, non c’era nessun nel secondo obiettivo colpito nell’operazione.

La notizia arriva dopo che ieri ufficiali Usa hanno confermato alla Cbs l’approvazione di piani per una serie di raid, nell’arco di giorni, contro obiettivi in Iraq e Siria, compresi personale e strutture iraniane. Una risposta agli attacchi con droni e razzi contro le forze Usa nella regione dopo che domenica scorsa tre militari americani sono morti in un attacco con un drone che ha colpito un avamposto, la ‘Tower 22’, in Giordania, vicino al confine con la Siria.

Ieri la tv israeliana Kan riferiva che l’Iran starebbe riducendo la presenza in Siria di ufficiali di alto grado dei Guardiani della Rivoluzione nel contesto di una decisione che implicherebbe di fare maggiore affidamento sulle milizie sciite locali. La Siria ha spesso denunciato nelle ultime settimane raid attribuiti a Israele, in cui sono rimasti uccisi anche uomini dei Pasdaran iraniani.

Iran: non inizieremo guerra ma pronti a dare risposta forte

Non inizieremo alcuna guerra, ma se qualcuno vuole fare il prepotente, l’Iran gli darà una risposta forte“. Lo ha dichiarato in un discorso televisivo il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, dopo che ieri funzionari Usa hanno confermato alla Cbs che sono stati approvati piani per una serie di raid, nell’arco di giorni, contro obiettivi in Iraq e Siria, compresi personale e strutture iraniane, in risposta agli attacchi con droni e razzi contro le forze Usa nella regione.

Milizia filoiraniana in Iraq minaccia nuovi attacchi a forze Usa

La milizia filoiraniana ‘Al-Nujaba’ minaccia di proseguire con gli attacchi contro le truppe Usa in Medio Oriente. “Qualsiasi attacco (Usa) avrà una risposta adeguata”, afferma il leader del gruppo, Akram al-Kaabi, in una dichiarazione diffusa via X. Gli obiettivi sono “porre fine” alle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, scattate dopo l’attacco del 7 ottobre in Israele, e arrivare al ritiro “degli occupanti americani dall’Iraq”.

Austin sente Gallant: al centro colloquio riduzione ‘intensità operazioni a Gaza

Nuovo colloquio telefonico tra il capo del Pentagono, Lloyd Austin, e il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. Al centro della conversazione telefonica, ha reso noto il Dipartimento della Difesa, “il passaggio di Israele a operazioni a bassa intensità a Gaza, il sostegno per una soluzione diplomatica lungo il confine tra Israele e Libano e la stabilità in Cisgiordania”. Austin ha anche insistito sull'”importanza di garantire assistenza umanitaria senza interruzione a Gaza”.

Gallant e Austin hanno anche parlato delle “minacce nella regione alle forze Usa” dopo che ieri il segretario alla Difesa Usa ha confermato che “risponderemo nei tempi e luoghi che sceglieremo” all’attacco in Giordania in cui domenica scorsa sono rimasti uccisi tre militari americani.

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