Turismo: Confcommercio, in estate 2025 fatturati litorale romano calano fino al 20 per cento

A pesare è soprattutto la diminuzione del turismo americano, tradizionalmente rilevante nei mesi estivi,

Il litorale romano registra un’estate con segnali preoccupanti sul fronte turistico, specialmente per il segmento della ristorazione e dell’hotellerie, con fatturati in calo dal 10 al 20 per cento rispetto al 2024. È quanto emerge da un sondaggio svolto da Confcommercio litorale sud e dall’associazione dei commercianti e delle altre imprese del litorale romano (Ascom). I dati parlano chiaro: le strutture alberghiere a 3 stelle, campeggi e il settore extraricettivo segnano un calo medio del 10 per cento nelle presenze rispetto allo stesso periodo del 2024. A pesare è soprattutto la diminuzione del turismo americano, tradizionalmente rilevante nei mesi estivi, che è stato solo parzialmente compensato da una timida crescita della clientela canadese. I soggiorni, nella maggior parte dei casi, si limitano a 2-3 giorni e sono legati a transiti e brevi permanenze, segnale di una mancata percezione del mare di Roma come vera e propria destinazione turistica. “Il litorale romano paga lo scotto di una comunicazione frammentata o assente, sia sul mercato nazionale che internazionale – spiegano alcuni operatori locali -. “All’estero, la narrazione sul territorio è spesso negativa o non aggiornata, e manca una promozione integrata capace di valorizzare l’offerta costiera della Capitale”.

Diversa la situazione per gli hotel a 4 stelle, che registrano un trend stabile rispetto al 2024, grazie a una clientela più fidelizzata e alla presenza di viaggiatori business o gruppi organizzati, malgrado il mese di agosto abbia evidenziato lo stesso calo del 10 per cento sul mercato americano e sui mercati, europei, Germania e Polonia, mantenendo stabile il mercato italiano e dunque il turismo di prossimità. Anche il comparto della ristorazione risente dell’attuale flessione turistica. Il fatturato settimanale (dal lunedì al venerdì) degli stabilimenti balneari, dei bar, tavola calda e ristoranti sulle spiagge del litorale è in calo del 20 per cento, con una minore affluenza nei locali e una riduzione della spesa media. Il weekend resta l’unico momento di tenuta, con picchi la domenica, alimentati da una clientela residenziale o di prossimità. Segno evidente che il litorale rimane ancora più legato al mercato locale che a quello turistico. “La fotografia che emerge è chiara: il litorale romano ha enormi potenzialità ancora inespresse, ma serve una strategia concreta di rilancio, che parta da una comunicazione efficace e unitaria della destinazione, il rafforzamento dell’immagine del litorale come luogo di villeggiatura e relax, investimenti in promozione internazionale e accoglienza”, afferma la presidente di Confcommercio Litorale Sud, Valeria Strappini.

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