Partiranno entro un paio di mesi i lavori di costruzione del Rome Technopole, con l’obiettivo di inaugurare l’edificio entro il 2026. Stamattina al Wegil a Roma è stato firmato il protocollo d’intesa tra Regione Lazio e Fondazione Rome Technopole che stanzia 6.331.709 euro nell’ambito della strategia per la ricerca e l’innovazione tecnologica, rientrano nel programma regionale Fesr 2021-2027 e integrano l’investimento di 110 milioni di euro del Pnrr. A firmare il documento, sono state la vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, e la presidente della Fondazione Rome Technopole, Antonella Polimeni. “Il Lazio – ha detto Angelilli – ha tutti i requisiti per diventare un hub dell’innovazione perché è la seconda regione in Italia per tecnologie all’avanguardia e soluzioni innovative e a livello europeo ha scalato ben 15 posizioni in pochi anni. La nostra strategia, che combina le risorse regionali ai programmi europei e nazionali, punta ad investire sulla ricerca e sullo sviluppo tecnologico per accrescere la competitività delle imprese fornendo sostegno alle start-up e alle scale up incentrate sulle tecnologie critiche ovvero quelle applicazioni avanzate che contribuiscono a rafforzare l’indipendenza industriale, tra queste microelettronica, intelligenza artificiale e biotecnologie applicabili in ambiti differenti dell’economia e della società. L’investimento sul Rome Technopole s’inserisce in questa strategia perché questo polo è pensato per essere una fucina di conoscenze proprio a supporto delle imprese deep tech”.
Per Polimeni: “La nuova sede, per la quale lo scorso gennaio è stato siglato l’accordo con il Comune di Roma che concede il diritto di superficie sull’area di Pietralata, racchiuderà soluzioni innovative e tecnologie all’avanguardia nel campo della sostenibilità ambientale ed efficientamento. Il nostro impegno è realizzare un edificio a impatto zero, che possa rappresentare un modello grazie all’utilizzo di soluzioni all’avanguardia, come l’idrogeno verde e la geotermia, settori in cui Sapienza è pioniera. L’edificio ospiterà anche laboratori di ricerca, spazi multimediali per la didattica, aree per il trasferimento tecnologico, l’incubazione e l’accelerazione di impresa. L’ obiettivo del progetto è di rafforzare la collaborazione osmotica tra università, enti di ricerca, mondo imprenditoriale, Comune, Regione e istituzioni del territorio”. Alla cerimonia hanno partecipato, Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Giuseppe Biazzo, presidente Unindustria e vicepresidente Fondazione Rome Technopole, Francesco Marcolini, presidente di Lazio Innova, Tiziana Petucci, direttore Sviluppo economico, attività produttive e ricerca della Regione Lazio, Antonino Galletti, consigliere di amministrazione Rome Technopole, Sabrina Saccomandi, direttrice generale Fondazione Rome Technopole e Alessandra Gallone, consigliera particolare del ministro, Anna Maria Bernini. Il progetto “è stato portato avanti da Unindustria fin da prima del mio arrivo”, ha sottolineato Biazzo.
“Le imprese quando fanno investimenti hanno bisogno anche di un ecosistema adeguato dal punto di vista dell’innovazione e della ricerca – ha aggiunto Biazzo -. Questo è l’esito del cosiddetto modello Giubileo che vede la collaborazione fattiva si tutti gli attori”. Per Veloccia: “È una giornata importante per tutto il sistema del Lazio e della Capitale, questo dà le gambe per completare la prima fase del Rome Technopole per dargli una sede, per vincere la sfida della competitività in un contesto di veloce evoluzione dell’innovazione. La sinergia istituzionale è fondamentale e questo intervento è fondamentale anche per il quartiere di Pietralata che si riconfigura attorno al Technopole”. Il progetto Rome Technopole riunisce le 10 principali università con sede nel Lazio, i 4 maggiori enti pubblici di ricerca, Unindustria, Regione Lazio, Comune di Roma, le Camere di commercio di Roma, Latina-Frosinone, Rieti-Viterbo, altri enti pubblici, oltre 20 gruppi industriali e imprese. Un ecosistema di innovazione finanziato dal ministero dell’Università e della ricerca nell’ambito del Pnrr a carattere regionale che alimenterà la filiera di ricerca, formazione, l’innovazione nelle tre aree di interesse strategico per il Lazio: transizione energetica, transizione digitale, salute e biopharma.
L’8 giugno 2022, con la sottoscrizione da parte degli enti fondatori, è stata costituita la Fondazione Rome Technopole che rappresenta lo strumento operativo nella realizzazione del progetto Rome Technopole, di cui Sapienza è soggetto pubblico proponente. La rettrice Polimeni è stata nominata presidente della Fondazione, come previsto dallo Statuto. Sarà avviato un tavolo di lavoro per individuare le progettualità da sviluppare: a farne parte un rappresentante della Regione Lazio con ruolo di coordinatore, un rappresentante della Fondazione Rome Technopole, di Roma Capitale, del ministero dell’Università, di Unindustria in qualità di socio della fondazione e i rappresentanti delle Università del Lazio. Una successiva convenzione operativa definirà poi le risorse, le attività, i soggetti preposti e le tempistiche. L’edificio sarà costruito a Pietralata e avrà una superficie utile compresa tra i 2.100 e i 2.400 mq. Si prevede la realizzazione di aule multimediali e sale per attività didattiche e di formazione, laboratori di ricerca e aree per il trasferimento tecnologico. L’appalto dei lavori è stato pubblicato a marzo 2025 ed è stato aggiudicato a settembre. Il progetto si integra con le strategie territoriali della Regione Lazio.