“Adesso basta”. Lo slogan della manifestazione nel giorno dello sciopero generale di Cgil e Uil contro la manovra economica del governo che “peggiora le condizioni di lavoro”, campeggia ovunque in una Piazza del Popolo a Roma che si va facendo gremita. Una piazza che scandirà gli scioperi proclamati per oggi nelle regioni del Centro Italia su cui è intervenuto il governo che ha precettato, dimezzandone l’orario, la mobilitazione prevista nel settore trasporti.
E spicca, proprio sotto il palco, tra bandiere Cgil e Uil, palloncini e cartelloni, lo striscione più grande che ironizza sull’operato del governo: “Meloni il popolo ha fame, dategli una manovra sbagliata“, dice una Maria Antonietta passata alla storia, ma è una leggenda, per i croissant offerti ad una popolazione ad un passo dalla rivoluzione francese.
Landini
“Siamo noi che con le nostre tasse paghiamo gli stipendi anche a quelli che fanno politica e anche al governo. E proprio per questo gli chiediamo di rispettare quelli che pagano le tasse. Noi siamo qui perché rappresentiamo la maggioranza del nostro paese che tiene in piedi questo paese e che oggi non viene ascoltato da questo governo che invece manda a sbattere l’Italia. E noi non lo permetteremo”. Così il leader Cgil Maurizio Landini poco prima dell’avvio della manifestazione contro la manovra a Roma in Piazza del Popolo.
“Se il governo ci vuole ascoltare – aggiunge – allora cambi idea, smetta di fare cavolate e ritiri la precettazione e finalmente apra la trattativa anche con noi che stiamo facendo proposte per migliorare questo proposito paese. Se pensa di non ascoltarci, noi continueremo fino a che non otterremo risultati”.
“La precettazione è un atto che parla da solo e che nella storia democratica e repubblicana di questa di questo paese da quando c’è la costituzione non si è mai visto, mai da nessun governo. Queste cose si facevano prima della costituzione quando il nostro paese non era un paese democratico e non succede neppure in Europa. E Salvini dovrebbe andare oltre il ponte dello stretto e guardare a cosa accade in Germania dove stanno facendo uno sciopero e anche in Francia ma nessun governo si è mai sognato di bloccare lo sciopero”, conclude.
Bombardieri
“Questa piazza e’ la risposta democratica di persone che soffrono, che hanno pagato oggi per stare qui. Una risposta di democrazia a chi fa il bullo istituzionale”. Così il leader Uil Pierpaolo Bombardieri a pochi minuti dall’inizio della manifestazione . “Noi continuiamo a lavorare e a fare battaglie sulla base di piattaforme unitarie: per fortuna in Italia c’è il pluralismo sindacale, non c’è un sindacato unico e non ci sono sindacati che fanno politica partitica ma solo politica sindacale”, rispnde Bombardieri alla domanda sulla rottura con la Cisl di Luigi Sbarra. “Chiediamo aumenti sui salari aumento sulla sicurezza del lavoro, interventi sul fisco e soprattutto chiedo a questo governo di spiegare come mai hanno fatto 68 miliardi di tagli alle pensioni nei prossimi anni. E se qualcuno ci accusa di non essere stato in piazza durante la legge Fornero ricordiamo che abbiamo fatto uno sciopero generale e siamo stati un mese davanti al Senato”, conclude ribadendo come sia allo studio il ricorso al Tar contro la precettazione del ministro dei trasporti Matteo Salvini”.