“Premetto che sono tornato a fare l’avvocato e parlo a titolo personale, facendo però ricorso al bagaglio di esperienze maturato nelle istituzioni. Oggi noto che è una giornata in cui non si nota solo la distanza tra la cittadinanza e la politica, ma vuole essere anche una giornata propositiva per dare uno slancio all’iniziativa. Ad oggi il dato assodato è che c’è una distanza, tra i nostri imprenditori, cittadini e le sedi istituzionali. Secondo me però sta succedendo qualcosa di importante. In questa distanza la società civile inizia ad organizzarsi, quasi a prescindere dal legislatore. Attraverso attività che incidono concretamente nella qualità di vita della collettività. Questo è un aspetto molto importante. Io ho vissuto la mia esperienza istituzionale in un momento gravissimo per il Paese e per il pianeta come la pandemia. Ho visto le persone e le imprese soffrire”. Così l’ex ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, dal palco del 5° Congresso Nazionale “Meritocrazia Italia” in corso al Teatro Manzoni di Roma.
“Oggi le imprese vedono le istituzioni con distanza quasi indifferenza. L’imprenditore sa di dover andare avanti solo con le proprie forze e chiede allo stato solo quali regole deve rispettare e chiede di non avere bastoni tra le ruote dallo Stato. In questo contesto non riescono a trovare un interlocutore, spesso il bastone tra le ruote sono la massa di norme e l’incredibile burocrazia italiana. L’astensione oggi non è nemmeno più rabbia, è indifferenza. – continua Bonafede – Il cittadino pensa che l’esercizio della sovranità è quasi scontato e forse inutile negli effetti. Però vedo dei segnali positivi, anche nel mio lavoro. Una, sono strumenti di partecipazione, è la class action, posso dire con orgoglio che dal 2019, entrata in vigore nel 2021 in Italia esiste una riforma che porta il mio nome sulla class action che per la prima volta da la possibilità alle imprese di servirsi di questo strumento. Un momento che un gruppo di soggetti fanno valere i loro diritti insieme, cancellando le asimmetrie economiche”.
“E’ un momento che incide sulla realtà, e può portare grandi benefici anche nella tutela ambientale, come sta già accadendo negli Usa. Oggi la class action è completamente digitalizzata e ci sono 75mila aderenti. Tutto questo disincentiverà comportamenti scorretti. L’altro esempio è quello delle comunità energetiche rinnovabili. Lì abbiamo vari soggetti che si uniscono e producono e consumano energia che condividono, vuol dire che dal basso si compattano aziende in un settore strategico come l’energia e prendono sulle spalle un enorme obiettivo come la transizione energetica. Basterebbe un decreto per valorizzare queste realtà”, conclude Bonafede.